Speciale Sweety

Sweety of Milano: la più grande pasticceria d’Italia a Milano

Una fiera a 360 gradi

Sweety of Milano è una manifestazione interamente dedicata al mondo della pasticceria italiana, giunta ormai alla quarta edizione e con un riscontro di pubblico crescente. Si potrebbe chiamare fiera della pasticceria ma la definizione rischia di sembrare troppo generica.

Rivolta al grande pubblico di appassionati, ha una serie di appuntamenti fissi ogni anno che la rendono assai ricca e spaziano dalla proposta di dolci acquistabili sul luogo, alle degustazioni, dalle masterclass dei grandi maestri, ai concorsi a premi per professionisti. Tutti vengono coinvolti a Sweety, dal semplice goloso, all’appassionato fino al professionista che voglia incontrare altri colleghi per scambi e condivisione di saperi, senza tralasciare anche momenti dedicati ai più piccoli.

Evoluzione della pasticceria italiana

Parallelamente al successo di Sweety, negli anni è cresciuto l’interesse nei confronti del mondo della pasticceria. La manifestazione si svolge a Milano e coinvolge la città; la sede è centrale e prestigiosa, il chiostro di Palazzo delle Stelline. Uno spazio multifunzionale che si estende attorno al quadrato chiostro, nel cui perimentro i diversi pasticceri allesticono gli stand per proporre in piccolo l’offerta di dolci del proprio laboratorio. All’interno una seria di spaziose aule attrezzate con sistemi audio e video per consentire di seguire le materclass. E poi ancora al primo piano altri spazi per incontri, degustazioni, premiazioni, tavole rotonde.

Milano ha sempre risposto bene nei due giorni della manifestazione e da quando Sweety esiste, a partire dallo stesso anno di Expo Milano 2015, anche il panorama dell’offerta di pasticcerie in città si è ampliato. Premesso che la pasticceria italiana non ha nulla da invidiare a quella di altri paesi, in primis la Francia, potremmo dire che dai reciproci scambi con gli altri ci si arricchisce nel confronto, così è stato, è e sarà sempre (pensiamo solo alla genesi italo/francese di dolci come il babà o i macarons).

Ciò detto può essere vero che la nostra pasticceria abbia avuto negli anni, rispetto a quella francese, un gap nel rendersi commercialmente accattivante e nel proporsi, ora però non è più così. I negozi che vendono dolci Made in Italy si presentano sempre più (nascono così o sono frutto di ristrutturazioni studiate nei dettagli) come boutique con una cura estetica che attinge sempre più al design. Aumenta la capacità di comunicare il proprio lavoro, la qualità e l’impegno che stanno dietro.

I risultati di questo trend non si sono fatti attendere e tante sono le nuove aperture in città: da Iginio Massari a Roberto Rinaldini dal boom di giovani emergenti come i ragazzi di Pavè alla ventata di nuove e giovani professionalità anche in luoghi storici come Peck con l’arrivo di Galileo Reposo o la pasticceria Martesana con Alessandro Comaschi. Un vero risveglio a Milano nella proposta di una pasticceria da sempre valida ma che oggi si presenta con una maggiore consapevolezza del proprio valore.

E i cugini d’oltralpe? Non sono rimasti a guardare; senza invidie e rivalità ma con un sano spirito di competizione hanno compreso il valore della piazza milanese e qui hanno aperto proprie filiali tra Duomo e Navigli. Qualche esempio? Ladurèe, Eclair de genie di Christophe Adam, La patisserie des reves, la nuovissima panetteria pasticceria Egalitè. Milano non è mai stata così dolce e Sweety of Milano ogni anno è come una festa che celebra il successo della pasticceria Made in Italy.

Masterclass e momenti di incontro unici

Il vero flucro di Sweety ogni anno sono le masterclass. I grandi maestri dell’arte pasticciera realizzano durante le lezioni una ricetta, parlano del proprio lavoro, rispondono alle domande del pubblico. Il riscontro di pubblico di questi appuntamenti è testimoniato dalla corsa all’acquisto dei biglietti e dalle code che si formano con grande anticipo fuori dalle aule.

Durante gli appuntamenti le ricette (distribuite ai partecipanti e poi spedite tute assieme via mail) sono quasi un pretesto, o meglio, un veicolo per comunicare il proprio metodo, la cifra stilistica della propria professionalità, e tanti piccoli trucchi di tecnica per cavarsela in diverse occasioni. Il momento nel quale l’appagamento del dolce rivela anche aspetti tecnici che conducono a un risultato di piacere.

Sweety si rivela così come la principale occasione di incontro, acquisto e assaggio in Italia. Una due giorni durante la quale un appassionato di pasticceria che faccia un ipotetico giro del perimetro del chiostro di Palazzo Stelline, può imbattersi in Iginio Massari per un selfie, un autografo da Sal De Riso acquistando al tempo stesso una sua Delizia al limone, salutare il Maestro Biasetto assaggiando i suoi macarons e concludere con quattro chiacchiere e un paio di Pesche di Prato del Maestro Paolo Sacchetti. Un vero giro da capogiro e un’occasione unica, da rivivere una volta all’anno.

 


A cura di roberto Magro