Grande Cucina

A tavola con Gabriele D’Annunzio. L’insalata dannunziana rivisitata da Matteo Felter

Gabriele D’Annunzio fu un protagonista assoluto del primo Novecento: creativo di incredibile genialità, scrittore irriverente, amante focoso, combattente ironico, insolvente, impenitente gran viveur.

Ora come allora, o lo si ama o lo si odia.

Non a caso, la sua casa, il Vittoriale degli italiani, è uno dei musei più visitati d’Italia e la pagina Fb conta quasi 20000 follower, sempre pronti a riportare citazioni, situazioni e celebrazioni nelle quali aleggia lo spirito del Vate. Compiono cento anni le sue mitiche imprese legate alla Grande Guerra, dalla Beffa di Buccari al Volo su Vienna. Sono passati, invece, ottant’anni dalla sua scomparsa, ma al Vittoriale tutto è rimasto intatto, immutato, come fosse successo solo ieri.

La dimora storica è stata riportata al suo splendore originale grazie alle cure della fondazione privata che la gestisce da qualche anno, presieduta da Giordano Bruno Guerri.

Guerri ha la capacità di far funzionare quel posto con rigore e logica, passione e competenza.
Stimola l’engagement su Facebook, condivide su Instagram tutto ciò che succede, mentre, nel frattempo, scrive libri e articoli, presenzia ai numerosi eventi che vengono organizzati al Vittoriale, fa network e crea business. Oggi, il Vittoriale è una macchina ben oliata sul piano organizzativo, in attivo su quello finanziario. Senza l’aiuto di finanziamenti pubblici.

Applausi.

Per celebrare l’anniversario della sua morte, nell’anno del centenario della Grande Guerra, sono stati organizzati diversi eventi e appuntamenti al Vittoriale, che potete andare a scoprire nel loro sito o sulle pagine web dedicate.

Anche senza eventi, è un luogo da conoscere e visitare.

Per noi è stato un vero privilegio poter entrare nella sala della Cheli e preparare la tavola con piatti e bicchieri originali. Era come se, da un momento all’altro, dovessero arrivare gli ospiti della cena, preceduti dal Vate in persona. Più che un servizio fotografico, quello che abbiamo vissuto è stata un’esperienza simile a una seduta spiritica. Osservate con la luce della luna piena e una buona dose di suggestione, le spettacolari foto realizzate da Giandomenico Frassi potrebbero svelarvi la sagoma del poeta intento, nel contempo, ad assaporare un delizioso gnocchetto di gambero e a divorare con gli occhi la bella e giovane fulva seduta al suo fianco.

Matteo Felter e il Grand Hotel Fasano

Qualche centinaio di metri prima del Vittoriale, nel centro di Gardone Riviera, svetta l’enorme edificio che da 130 anni ospita il prestigioso e meraviglioso Grand Hotel Fasano. L’albergo è in fase di ristrutturazione e riaprirà, più splendente che mai, la prima settimana di aprile. Appena verrà riaperto, ve lo mostreremo in tutta la sua rinnovata bellezza.

Al comando della brigata di cucina c’è lo chef Matteo Felter, bravo e simpatico come pochi altri, che si è prestato con gioia alla nostra proposta di interpretare “a suo modo” le ricette storiche dannunziane.

Oltre alle Delicatezze di trota alla Vittoriale, abbiamo testato e fotografato anche l’Insalata D’Annunzio, che però non ha trovato posto sulle pagine del giornale cartaceo. È una ricetta del 1909 tratta da “Cucina classica e moderna, 366 liste cibarie variata, oltre 2000 ricette” di Attilio Perruzzotti, uno chef piuttosto conosciuto a quel tempo, membro della Società dei cuochi milanesi. Nel suo ricettario, Perruzzotti dedica decine e decine di piatti a personaggi conosciuti e famosi.

Insalata alla D’Annunzio

Cuocete in acqua e sale 2 dozzine di fondi di carciofi; marinateli per 2 ore con sugo di limone, olio, pepe, sale e scalogne trite. Con 200 gammi di olive, 50 code di gamberi e 200 grammi di patate, apparecchiate una dadolata che condirete con majonesa all’aceto serpentario e un triturato di cerfoglio; con questo composto riempite i carciofi, decorandoli con della maionese leggermetnte colorita di rosa e cetriolini all’aceto. Servite sopra una coppa fatta di ghiaccio leggermente colorito in rosso.

Lo chef Felter ha alleggerito la ricetta e reso l’insalata fresca e moderna. I carciofi sono presentati a crudo in fette sottili, con fiori eduli e senza l’uso dei gamberi, già presenti nelle Delicatezze di trota.

Un ringraziamento speciale va al presidente Guerri e ad Annarita Della Penna, direttrice degli eventi speciali, che hanno reso possibile questo servizio. Questa vuol essere una rubrica dedicata ai tanti raffinati buongustai che amano girare l’Italia per conoscere luoghi di grande bellezza e cultura, e assaggiare il meglio del panorama enogastronomico e dell’alta ristorazione italiana.

Insomma, è per coloro che, non potendo aspirare alla vita inimitabile di Gabriele D’Annunzio, sperano almeno di passare un fine settimana memorabile.


a cura di Samanta Cornaviera