Grande Cucina

Nativo, l’ultima avventura della coppia di Vale un Perù

Nativo sta per nascere, ma la storia che ci ha portato qui è interessante e merita un approfondimento. Erano gli inizi degli anni duemila quando Patricia Trujillo e Miguel Bustinza, rispettivamente pasticcera-sommelier e cuoco, si conobbero in Italia. Due storie diverse, la prima originata nell’Oxapampa, una regione amazzonica al centro del Perù, la seconda nella capitale gastronomica nazionale – Lima, vicino al mare – ma entrambe accomunate da un sogno: diffondere la cultura peruviana.

Questa motivazione li spinse nel 2012 ad aprire Vale un Perù a Torino, il primo ristorante in Italia ad aver ottenuto la licenza marca Perù – un marchio di garanzia per l’autenticità della proposta – dopo un importante periodo di formazione per entrambi, continuato anche dopo l’apertura. La prima si specializza in cucina e pasticceria in Italia, il secondo in cucina di mare dal maestro Gastòn Acurio ai ristoranti Panchita e Cebicheria del Mar, e in cucina regionale piemontese, a Torino nel 2016.

Dopo i primi due anni in via Prali, il ristorante si trasferisce nel 2014 in via San Paolo, dove è presente ancora oggi con la cucina tipica che va a toccare quatto regioni naturali peruviane: Pacifico, Costa, Sierra e Selva.

Ora, dopo sette anni in cui la coppia ha rivestito il ruolo di ambasciatrice del proprio paese, necessita di fare un passo (non) più lungo della gamba. Così, a metà ottobre inaugurerà il nuovo spazio, Nativo, un’intima ed esclusiva saletta di soli 12 coperti – aperta solo su prenotazione a cena dal mercoledì al sabato – da cui si accederà sempre dallo stesso ingresso.

Una bomboniera sudamericana in cui assaggiare le divagazioni della coppia nella vita e nel lavoro. I piatti includeranno ingredienti sconosciuti ai più come il rocoto, l’antenato più piccolo e piccante del peperone, il lullo, il “pomodoro degli alberi” dal sapore a metà tra mela verde e cetriolo e dall’aspetto simile a un kaki, le olive viola, alcune varietà di patate, mais e fagioli finora mai viste (nemmeno da Vale un Perù) e tanta personalità, aspetto mai emerso finora essendo la cucina di stampo tradizionale. L’abbinamento non prevederà più il classico pisco, ma si focalizzerà sulla selezione di un ristretto numero di etichette per lo più bio provenienti da ogni dove Perù compreso. I dolci vedranno una nuova luce nei due menu degustazione Mar e Tierra – entrambi da sei portate (cinque salate e una dolce) a 45€ vini esclusi – e costituiranno anche la grande novità del mattino: la colazione.

Da metà ottobre, oltre alla proposta italiana di croissant e dolci di pasticceria, tutti i giorni eccetto il sabato dalle 7 alle 10:30 sarà possibile optare per la proposta etnica, con un assaggio di piatti salati, come il tamal, preparato con mais e pancetta e avvolto in foglie di platano, sandwich con arrosto di tacchino al forno, capocollo, o avocado e uova e infine el pan de la chola, ovvero pane contadino, insalata con cipolle e hierba buena. Come dolci, invece, ci saranno la strukala, un simil strüdel di banane , fatto con l’impasto del pane, alfajores, torta chocolate e leche asada, in abbinamento a caffè filtrati con diversi metodi di estrazione.

Indirizzo:

Via S. Paolo, 52/B, 10141 Torino TO

Orari:

Mercoledì-sabato: 19:30-23:30

Telefono:

011 383 5253

a cura di Alessio D'Aguanno