Grande Cucina

Illustrazione per marchi food: intervista alla graphic designer Lucia Catellani

Per un’attività che sta nascendo o un brand che vuole rinnovare la propria immagine, la scelta di un logo e di un’identità visiva efficace è cruciale. Un marchio illustrato può rappresentare un’opzione vincente per differenziarsi e suscitare l’interesse e l’empatia del cliente.

Abbiamo chiesto a Lucia Catellani, graphic designer e illustratrice specializzata nel mondo food, quali sono le cose più importanti da sapere nella creazione di un brand e qual è il valore aggiunto di un marchio illustrato per la ristorazione.

I vantaggi dell’illustrazione per il branding

Lucia Catellani illustrazione

«Un marchio illustrato possiede quella dimensione empatica che fa entrare più facilmente in contatto con l’identità e la storia del brand. Trovo che sia l’alternativa ideale per le realtà che hanno l’esigenza di raccontarsi e di costruire un immaginario del proprio progetto».

«A livello tecnico, già nel marchio si definisce un segno che può essere sviluppato a 360 gradi su tutta la comunicazione, per arrivare a comprendere anche packaging, punto vendita e sito web. Questo permette di creare un’identità molto forte, declinata in modo coerente, che differenzia il brand e cambia la percezione del cliente nei suoi confronti».

«Nel momento in cui si vuole creare il proprio marchio o rinnovarlo è necessario che emergano la storia, i valori, gli obiettivi e il tono con cui si vuole comunicare. Il mio compito è quello di tradurre tutto questo a livello visivo in un’illustrazione o un segno tipografico rappresentativo, che sia efficace nel tempo e faccia presa sul cliente. Entrando in contatto con una narrazione e con dettagli coinvolgenti il cliente sarà più invogliato ad acquistare il prodotto o a entrare in negozio».

Il marchio tipografico

Lucia Catellani illustrazione

«Anche la tipografia è una soluzione interessante. Oggi c’è un utilizzo dei font non troppo consapevole ma è importante scegliere i più appropriati. Una strada alternativa può essere quella di creare dei lettering ad hoc o un pacchetto di font personalizzato, cosa che negli ultimi anni ho scelto di fare per aggiungere quella forza di identità che può essere raccontata proprio attraverso una scritta originale con degli elementi tipografici che l’azienda detiene».

Riassumendo, le tre linee guida generali da seguire per quanto riguarda la scelta di un marchio sono la riconoscibilità, la coerenza e l’efficacia nel tempo.

Ma naturalmente anche la scelta della palette colori riveste un ruolo di grande importanza. Un consiglio è quello di “prendere spunto dalla materia prima trattata per valorizzare gli ingredienti da cui nascono i prodotti del brand”. In altri casi invece “non si parte dal colore del prodotto ma dalle emozioni che si vogliono trasmettere con esso”.

Coniugare sostenibilità, bellezza e praticità

Lucia Catellani illustrazione

Infine, un cenno anche al packaging, tema oggi molto caldo in relazione alla sostenibilità. Una sfida aperta per gli imprenditori chiamati a ridurre il peso ambientale dell’imballaggio dei loro prodotti con soluzioni innovative.

Il suggerimento di Catellani in questo caso è di “utilizzare solo l’essenziale e ottimizzare il più possibile sull’acquisto dei materiali scegliendo i più sostenibili, magari grezzi e in carta riciclata, che verranno poi arricchiti e valorizzati dalle grafiche”. Così anche la scelta dei materiali diventa un modo per raccontare i valori del brand, che si trova a dover accontentare una clientela sempre più attenta all’impatto ambientale di ciò che acquista.

a cura di Elisa Bertinelli