È (più) facile riempire i tavoli di ristoranti che si trovano in riva al mare, in città d’arte o in località turistiche.
Per conquistare clienti in borghi e paesi dell’Entroterra il discorso è diverso.
E lo sa molto bene Cristian Torsiello, chef di Arbustico, il ristorante una stella Michelin che ha oggi sede nell’hotel Royal di Paestum. Oggi, perché Arbustico in realtà nasce nel 2011 a Valva, poco più di mille anime nell’Alto Sele, la patria di Cristian e di suo fratello Tomas.
Entroterra, la manifestazione
Lo sa talmente bene che allo scoccare dei suoi quarant’anni, ha deciso di celebrare i paesi lontani dalla costa e dalle attrattive turistiche note ai più, organizzando Entroterra, una manifestazione itinerante in dieci comuni tra l’Alto Sele e l’Alto Cilento, che riunisce trenta tra chef e pasticceri (più o meno conosciuti) provenienti da tutti gli entroterra d’Italia.
I protagonisti di Entroterra 2023
Il 4 e il 5 ottobre 2023 Gianluca Gorini, Luca Abruzzino, Stefania Di Pasquo, Pietro Macellaro, Valeria Piccini, Mirko Balzano, Carmen Vecchione, Angelo Rumolo, Domenico Marotta, Vitantonio Lombardo, Angelo Sabatelli, Vincenzo Cucolo, Edoardo Tilli, Luciano Monosilio, Antonio Zaccardi, Luigi Lepore, Concezio Gizzi, Michelina Fischetti, Mario Milo, Cristian Santomauro, Tomaz Kavcic, Nino Rossi, Antonio Biafora, Cristiano Tomei, Arcangelo Gargano, Daniele Falcone, Enrico Recanati, Arcangelo Tinari, Pasquale Laera e Marco Zoppicante cucineranno in sei location tra Perdifumo, Rocca Cilento, Buccino, Sicignano degli Alburni e Calabritto. Mentre Valva, Giungano, Trentinara e Prignano Cilento saranno sede di laboratori del gusto con gli artigiani del luogo.
L’intervista a Cristian Torsiello
Abbiamo chiesto a Cristian Torsiello di raccontarci Entroterra.
Perché Entroterra?
Anche se ho trasferito il mio ristorante Arbustico a Paestum, continuo a rientrare ogni sera a Valva e a vivere lì. Amo la tranquillità e la serenità dei piccoli borghi ma ritengo sia molto importante cercare di puntare l’attenzione su di essi, sul grande patrimonio gastronomico, e non solo, che hanno da offrire. Ho scelto di chiamare Entroterra questa manifestazione proprio perché volevo che dal nome si capisse tutto.
Come si fa a portare le persone in luoghi lontani dai soliti circuiti?
Mi verrebbe spontanea la battuta: “Grazie a Entroterra!”. In realtà penso che serva tanta promozione, che si debba cercare di fare rete coinvolgendo anche le amministrazioni locali. Io ho deciso di organizzare Entroterra a ottobre, in una stagione non propriamente turistica e, come se non bastasse, in giornate infrasettimanali. Una sfida nella sfida.
A proposito di amministrazioni locali, come hanno accolto Entroterra?
Ovviamente per me che sono di Valva è stato naturale e semplice coinvolgere l’amministrazione del mio paese, che mi ha offerto i luoghi e i mezzi che aveva a disposizione. Mezzi pochi perchè le piccole realtà non ne hanno moltissimi.
Le altre amministrazioni hanno difficoltà a guardare in prospettiva ed Entroterra è un format nuovo per questi posti, ma confido che, se le cose andranno bene, saranno invogliate a diventarne parte attiva.
Cosa deve aspettarsi chi parteciperà a Entroterra il 4 e il 5 ottobre?
La prima parte della manifestazione si svolgerà a Valva ed è totalmente gratutita. Ci sarà una piccola parte congressuale, un salotto letterario e una passeggiata nel borgo con intrattenimento culinario. Poi la sera ci saranno le prime tre cene dell’Alto Sele, in luoghi pieni di fascino, come il borgo Quaglietta, appena restaurato, o l’Eliceto resort che era un vecchio casino di caccia. Gli chef invitati cucineranno i nostri prodotti come le castagne di Montella, le cipolle di Montoro, il sedano di Gesualdo o i tartufi di Colliano, creando un menu a sorpresa. Nella seconda giornata (quella del 5 ottobre) oltre alle cene serali, che si terranno stavolta nell’Alto Cilento, la mattina ci saranno tre laboratori, uno con un pastore, uno nella tenuta dei Maffini con pic nic in vigna e uno sul fico bianco del Cilento con i Santomiele.
Stai già pensando a una seconda edizione?
Assolutamente sì. Più ricca della prima, con nuovi progetti all’interno.
a cura di Lydia Capasso
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