Grande Cucina

Ischia Safari 2025: l’eccellenza della cucina d’autore in scena sull’isola

Metti una sera a cena, anzi due. Ma non due cene qualsiasi. Ischia Safari ha appena chiuso i battenti della nona edizione, forte di tremila appassionati che hanno assaggiato, gustato e condiviso migliaia di bocconi golosi, realizzati da centinaia di mani sapienti nello splendore delle quinte teatrali (e naturali) dell’isola.

I numeri dicono tanto, ma non abbastanza: Ischia Safari è diventata in pochi anni la più importante e prestigiosa manifestazione di alta cucina del sud.

Ischia Safari 2025

Merito dei suoi organizzatori, membri dell’associazione Saperi & Sapori, Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro, supportati dai due super albergatori Giancarlo Carriero e Paolo Fulceri Camerini, più Marianna Schiano e Marco Castagna.

Ma merito anche degli sponsor – su tutti Mulino Caputo – pronti a sostenere senza interferire nelle dinamiche del progetto, dato davvero non scontato.

Qualità e visione affinate negli anni hanno fatto sì che la cena di gala si srotolasse in un fil rouge di cinquanta postazioni pieds-dans-l’eau sull’affaccio dell’hotel Regina Isabella, intervallati da tre portate servite ai tavoli.

Un percorso che ha coperto l’intero arco dello scibile gastronomico, dalla pizza fritta di Salvatore Salvo all’assoluto di anguria di Tommaso Luongo, su su fino al babà perdu di Tonino Maresca e al maritozzo di fine estate di Loretta Fanella, ahimé unica protagonista femmina della serata.

Ischia Safari 2025

Tutta diversa la seconda sera, incastonata nel parco termale del Negombo, dove duecentosettanta tra chef (dalle giovani promesse agli stellati), pizzaioli, pasticceri e artigiani si sono misurati con gli entusiasmi e la golosità di migliaia di appassionati, che al tramonto formavano già una fila agli ingressi degna di un super concerto rock.

Dimostrazione ulteriore che l’alto e il basso della cucina d’autore possono convivere e intersecarsi senza smarrire qualità e senso della proposta. E che l’impegno e la fatica della partecipazione non necessariamente devono riuscire banalizzati o sminuiti dall’allegro caos intorno. Non a caso, nelle chiacchiere di fine serata, al di là della fatica e dell’adrenalina da domare, usciva chiaramente la voglia di proporsi per la prossima edizione.

Dulcis in fundo, nel senso letterale del termine, la terza giornata, dedicata al contest di pasticceria “Un dolce per Ischia”, con giuria presieduta da Gianluca Fusto e un vincitore, Salvatore Catapano dell’hotel Poseidon di Ischia. L’idea è quella di selezionare anno dopo anno per cinque anni – siamo al terzo appuntamento – la candidata ideale a torta-simbolo dell’isola, sulla scorta del successo della Caprese.

Catapano si è aggiudicato mille kg di farina, passaporto per l’eternità pasticcera della sua Torta Ischia.

a cura di Licia Granello