Grande Cucina

Antonio D’Angelo e l’Orto di Mimì, verdure e radici d’Oriente sono Made in Italy

Molti sono i cuochi affascinati dalla coltivazione in proprio di verdure di qualità che possano dare un valore aggiunto ai loro piatti. Antonio D’Angelo, chef del Nobu di Milano, è andato oltre: ha creato la sua azienda agricola in provincia di Brescia, l’Orto di Mimì.  

Antonio D’Angelo, napoletano di origine e lombardo d’adozione, muove i primi passi in cucina nel Nord Italia, fino a diventare Sous Chef del Nobu e cuoco personale di Giorgio Armani.

Dal 2009 guida la brigata del ristorante che è un punto di riferimento mondiale per la cucina fusion e dal 2019 è Executive Corporate Chef di tutto il mondo food&beverage di Giorgio Armani.

Non ha certo tempo di annoiarsi, Antonio. Nella sua vita piena ha però trovato posto un progetto, nato dalla passione per la terra e la ricerca di prodotti buoni, sani e di qualità che gli ha trasmesso il padre Domenico.

Ecco chi è il Mimì che dà il nome all’azienda agricola di Castel Mella in provincia di Brescia che D’Angelo gestisce con il supporto dell’amico Andrea Tessadrelli, tecnologo alimentare.

L’Orto di Mimì è nato con l’obiettivo di coltivare le verdure e le radici più particolari da utilizzare nelle cucine del Nobu ma è anche un luogo magico in cui la cultura nipponica incontra la biodiversità italiana. Qui si trova la prima coltivazione italiana di wasabi a impatto zero, grazie all’utilizzo dell’acqua riciclata dalla serra idroponica, nei campi crescono le verdure stagionali dell’ecosistema locale insieme a negi (il cipollotto giapponese), mizuna, una pianta di senape da noi quasi del tutto sconosciuta e pepe di Sichuan, una vera rarità nel nostro Paese.

antonio d'angelo
Foto: Cristian Castelnuovo

L’Orto di Mimì segue un tipo di agricoltura sostenibile che non utilizza prodotti chimici e ha, nel medio termine, l’obiettivo di non sfruttare fonti di energia fossili.

Due terzi dei prodotti dell’azienda agricola finiscono nel piatto dei clienti del Nobu, la restante parte viene lavorata nel laboratorio alimentare dove nascono le conserve della linea By Koji, destinate alla vendita al pubblico, con specialità come il Succo di mela prodotto da 4 differenti varietà, la Giardiniera stagionale o la Crema di Cavolfiore, nata dal recupero delle parti non utilizzate per gli altri prodotti.

L’Orto di Mimì è una iniziativa imprenditoriale interessante: non solo regala al Nobu prodotti di indiscussa qualità e sostenibilità, ma allarga la sua sfera di influenza anche a una clientela esterna, con una ricaduta positiva sulla resa economica.

Sarebbe bello se diventasse un virtuoso esempio da seguire.

a cura di Federico Lorefice