Grande Cucina

Torino: salotto del gusto

Compie vent’anni. Celebra i trent’anni di attività di Slow Food Italia. E cambia nome. E così il Salone internazionale del Gusto fa focus sul “Voler bene alla terra” e diviene Terra Madre Salone del Gusto. Pronto pure a uscire dal polo fieristico e a coinvolgere l’intera città di Torino in incontri ravvicinati col pubblico. Per giornate all’insegna della cultura del sapore, fra laboratori, appuntamenti culinari, dibattiti, storie e scuole di cucina.

Ecco allora che l’appartamento della Regina Elena a Palazzo Reale ospita un vero e proprio viaggio nei vini, mentre lo splendido cortile si trasforma in una maxi Enoteca, orgogliosa di proporre in degustazione oltre mille etichette. E se il Teatro Carignano dà spazio alle conferenze e svela misteri e virtù del caffè, via Po sublima nella Via del Gelato (e presenta pure quello nuovo ai marrons glacés, targato Agrimontana). Gin, rum, shrub e cocktail della natural generation dimorano invece nelle sale di Aste Bolaffi; i prodotti dei territori vicini e lontani animano il Circolo dei Lettori e le birre artigianali camminano lungo i Murazzi del Po, con tanto di corredo di Cucine di Strada. E il Parco del Valentino? Diviene scenario per il grande Mercato, per i Presìdi internazionali, per la galassia della pasta e per il dolcissimo pianeta dei Sapori con la “S” maiuscola: quelli della storica azienda che fa di toscanità e italianità virtù. Senza dimenticare una caccia al tartufo bianco: certificato bio, firmato Tartuflanghe e in declinazione olio extravergine d’oliva e burro.

Eataly Torino Lingotto diventa poi palcoscenico per la Scuola di Cucina. Per imparare i molteplici usi e “costumi” della canapa, lasciarsi sorprendere dalla declinazione golosa dell’agave e indagare i segreti della conservazione sott’olio, sott’aceto o sciroppo. A cui si aggiungono le Storie di Cucina, fra lo sguardo al passato (e alla ricetta di mamma Lidia) di Ugo Alciati, la spinta al futuro di Davide Scabin (che immagina la cucina del 2036), la salda fermezza di Martina Caruso nel restare con i piedi saldi al suo Signum di Salina e gli equilibri stravolti di Xavier Pellicer, chef del Céleri di Barcellona. Che cambia il ruolo di carne e pesci, mettendoli al servizio delle verdure. Anche in una delle cene degli Appuntamenti a Tavola. Fra i quali spiccano pure i talentuosi gemelli russi Sergey e Ivan Berezutskiy del ristorante Twins di Mosca, orgogliosi di giocare con ironia e audacia sulla dualità della materia e della creatività.

Non da ultimo un consiglio. Quello di salire al 35° piano del grattacielo Intesa Sanpaolo per scoprire l’alta cucina dello chef Ivan Milani. Scalando una verticale di legumi e assaporando le variazioni dell’aceto balsamico.