Grande Cucina

Prosciutto di San Daniele: istruzioni per l’uso anche per gli operatori della ristorazione

Con Aria di San Daniele, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele DOP prosegue il tour gastronomico itinerante per formare operatori del settore e rendere i consumatori più consapevoli delle bontà del nostro Paese.

Quali sono i segreti che rendono un’eccellenza italiana un prodotto unico e inimitabile come il Prosciutto di San Daniele Dop? Non si tratta di soddisfare una semplice curiosità, ma di apprezzare e poi raccontare al meglio un prosciutto lavorato e stagionato a San Daniele del Friuli. Con Aria di San Daniele, il tour gastronomico itinerante che porta in tutta Italia uno dei prosciutti più amati, il Consorzio friulano ha messo a punto una serie di appuntamenti dedicati sia ai consumatori che agli operatori del settore. Dopo le città di Roma, Torino, Bergamo e Milano, la prossima tappa sarà Verona dal 15 al 18 maggio e successivamente si sposterà al centro-sud.

Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele: formare gli operatori è fondamentale

Il prosciutto di San Daniele è un prodotto con caratteristiche uniche e irripetibili – afferma Mario Emilio Cichetti, Direttore Generale del Consorzio – per presentarlo al meglio è fondamentale formare gli operatori della ristorazione che trattano quotidianamente numerose eccellenze alimentari italiane di altissima qualità. Il settore Ho.Re.Ca è un presidio importante per il comparto e per questo motivo il Consorzio investe in sessioni formative per spiegare le peculiarità e il corretto utilizzo del San Daniele Dop. Questi appuntamenti si inseriscono nel ricco calendario dedicato alla formazione che comprende, oltre a questo settore, anche la grande distribuzione organizzata e i punti vendita”. L’attività prevista per i professionisti è una sorta di esperienza pensata per trasmettere i punti chiave del prodotto, con sessioni formative sulle specificità e il corretto utilizzo del San Daniele Dop. Dunque, meglio degustare il San Daniele affettato a macchina o a mano da tagliatori esperti? In purezza o ricettato? La disputa è sempre aperta, e spesso è solo una questione di gusti.

Cosa serve per fare il San Daniele

Il Prosciutto di San Daniele ha tre soli ingredienti: cosce di suino italiano selezionate, sale marino e il particolare microclima di San Daniele. Non si utilizzano additivi o conservanti e nasce solo da cosce di suini italiani provenienti dagli allevamenti autorizzati, nelle dieci regioni del Centro-Nord Italia. Il sapere dei maestri prosciuttai e il rispetto della tradizione fanno il resto.

Come si riconosce il Prosciutto di San Daniele DOP

Il San Daniele Dop rispetta un rigido disciplinare di produzione. Lo si riconosce dalla caratteristica forma che ricorda un violino e dalla presenza dello zampino, che con il marchio del consorzio e i codici che ne identificano lo stabilimento, rappresentano la tracciabilità del prodotto e dunque sono una garanzia.

Degustare il San Daniele

Ogni fetta di Prosciutto di San Daniele, appena tagliata, ha un colore rosso-rosato nella parte magra e bianco candido dove c’è il grasso. L’aroma cambia in base alla stagionatura e può diventare più persistente, mentre si riconoscono sfumature tostate, note di frutta secca e malto d’orzo. La fetta si scioglie letteralmente in bocca e il sapore è delicato. Come si conserva? Intero, in un luogo fresco e riparato, anche a temperatura ambiente tra i +15°C e i +20°C. Aperto, invece, va in frigorifero (da +0° a +7° C), coperto con della pellicola trasparente sul taglio.

a cura di Redazione Italian Gourmet

Fingerfood

Paolo Cappuccio

Ben ottanta ricette da assaporare "in punta di dita" dalla forte impronta mediterranea, di cui lo chef racconta in dettaglio tecniche di cottura, allergeni, apporto nutrizionale e indicazioni di stoccaggio.

Shop Italian Gourmet
Vai allo Shop