Grande Cucina

Nin di Terry Giacomello. Sul Lago di Garda è nato un bambino

Una nuova apertura: sulla sponda veronese del lago è sbarcato Terry Giacomello per una nuova avventura che promette bene

Nin” in friulano significa bambino-ragazzo. Nin è il nome del nuovo ristorante del mirabolante chef Terry Giacomello, friulano di nascita, ma cittadino del mondo. La cucina è una vocazione di casa, è nato infatti tra le pentole e i fornelli della tradizione regionale nella trattoria di famiglia  a Montereale Valcellina. Ma l’esperienza che ha segnato la sua formazione è passata dalla cucina più famosa al mondo a cavallo dei due millenni: quella di El Bulli di Ferran Adrià. “Se penso all’esperienza a Roses la prima parola che mi viene in mente è “famiglia”, perché quella è l’atmosfera che si respirava lavorando con Ferran”, racconta Terry dalla sala del nuovo ristorante aperto appena prima di Pasqua da cui si ammira un superbo paesaggio del Lago di Garda.

Avevamo lasciato Terry Giacomello a Parma al comando del ristorante L’Inkiostro che aveva portato alla conquista della Stella Michelin. Quando ha dato l’addio a quella cucina  sapeva già dove sarebbe sbarcato, la  prima ipotesi era una consulenza che poi si è trasformata in un ristorante che porta la sua firma. Tutto, però,  è rimasto segreto fino alla vigilia dell’apertura.

Proposta di qualità della sponda veronese del Garda

Terry Giacomello Menu

Nin si trova all’interno dell’Belfiore Park Hotel di Brenzone, in provincia di Verona, costa est del Benaco. Il turismo sul Garda è molto cambiato, si è evoluto verso l’alto. Non è più esclusiva terra di conquista tedesca. I vecchi locali già cinquant’anni fa raccontavano che quello che i tedeschi non avevano conquistato con lo schioppo in due guerre lo avevano fatto con il Marco. Il lago si è molto internazionalizzato, soprattutto sulla costa bresciana che conta oggi ben sei ristoranti stellati. La piccola parte del lago trentina ne ha uno,  ma la sponda veronese è ferma alla prima stella fiorita su questa riva del lago oltre venti anni fa grazie a La Vecchia Malcesine di Leandro Luppi.

Insomma un’ apertura come quella di Terrry ha il compito di essere un booster per portare l’ospitalità a un livello sempre più alto.

“Noi ci proviamo (Mirko Pacifico storico sous chef di Giacomello lo affianca). Nella vita c’è sempre da imparare e noi amiamo le sfide” ci tiene a sottolineare lo chef: “più qualità mettiamo in campo in un’area più ne attireremo. Devo ringraziare i titolari dell’Hotel Belfiore che mi hanno voluto con loro”.

Terry Giacomello, lo chef “più molecolare” in Italia

Terry Giacomello chef

Il curriculum di Giacomello spacca: oltre al Bulli è passato in Francia da Marc Vayrat e Michael Bras, in Spagna anche da Andoni , in Brasile da Alex Atala e pure al Noma di Redzepi. “Un percorso fatto di urla, caziatoni, stage non pagati (Noma off corse) che oggi giustamente fanno parte, speriamo, del passato. Ma personalmente rifarei tutto allo stesso modo”.

Questo percorso lo ha portato ad essere considerato lo chef più “molecolare” d’Italia. La sua cucina passa spesso attraverso la manipolazione degli ingredienti: la sua Pasta in Bianco del menu degustazione più ampio presenta nel piatto delle trofie che sono fatte con i tendini, l’ingrediente più elastico e immasticabile cui si possa pensare ma trasformato in modo da sciogliersi in bocca. “Sto lavorando con un enzima per rendere il legno edibile” racconta lo chef.

Due menu degustazione 

Nin ristorante menu

La carta prevede due menu, “percorso NIN” con 13 portate (140 euro) su cui hanno lavorato sei mesi e un più breve “percorso Classici TeGi” con nove portate (110), più una selezione di piatti per una scelta alla carta.

C’è un utilizzo di ingredienti locali, ma anche esotici come bocciolo di zenzero, radice di Loto, alga Kelp, polvere Satay.

Il percorso è godibile al cento per cento, ognuno troverà delle preferenze. I Capelli d’angelo, realizzati con siero di parmigiano in un brodo di funghi e alga, l’Animella laccata al Steubal, Tucupi, Coriandolo vietnamita e polvere Satay, e infine il limone candito e mousse di limone sono tra i nostri preferiti. Nella cucina di Terry Giacomello c’è tecnica e innovazione, nel suo percorso giramondo ha assorbito tutto quello che poteva per arrivare per proporre una cucina identitaria che oggi si posiziona pieds dans l’eau del Garda: il lago che smentisce la leggenda lago uguale malinconia.

Ristorante NIN
via Zanardelli 5, Brenzone sul Garda
0457420179
Sito

a cura di Stefano Vegliani