Panificio Duerre

Nonostante le dimensioni, il panificio Duerre mantiene da sempre il suo spirito artigianale. Lo si ritrova, oltre che nel prodotto fresco di giornata, anche nella cura del lavoro e, soprattutto, nella ricerca di materie prime di alta qualità. Per questo dapprima Tarquini e poi anche gli altri soci hanno stretto un’intensa collaborazione con fornitori come Molino Alimonti che assicurano a un’azienda delle dimensioni di Duerre prodotti che non tradiscono mai e garantiscono risultati sempre eccellenti. I silos del magazzino sono impressionanti per grandezza (sono 3 da 15 tonnellate di farina ciascuno) e il laboratorio è enorme e all’avanguardia, ma il lavoro è ancora tipicamente artigianale e il prodotto viene curato nei minimi particolari da operai organizzati, ma non certo in catena di montaggio. Il fattore umano è fondamentale per un’azienda come questa, come per tutte le realtà artigianali, qualsiasi siano le dimensioni. Da Duerre, poi, si producono moltissimi tipi di pane: dalla rosetta al pane lievitazione naturale (20 ore), dal Pane Glucano a quello al sesamo da ristorazione, dalla focaccia alla romana alla scrocchiarella. Non manca la pasticceria sia dolce (dai cornetti ai biscotti GranFibra) sia salata (salatini, pizzette e chi più ne ha, più ne metta). Insomma, una gamma davvero completa per servire al meglio la clientela, grazie anche ai 15 furgoni che fanno la spola su tutto il territorio urbano. Ovviamente, Roberto non è da solo a gestire questa enorme mole di lavoro: ha trovato due validissimi soci, nonché amati nipoti. Il primo a essere stato introdotto in azienda si chiama Roberto Meuti, la seconda erre. Sì, perché il nome dell’azienda deriva dalle iniziali dei nomi di battesimo dei due soci storici Roberto Tarquini e Roberto Meuti. Da qualche anno, però, si è aggiunto un terzo validissimo socio, il più giovane, ma non meno volitivo: Alessandro Mollame.