Grande Cucina

Tempo di esami: dalla formazione all’alta ristorazione

Il direttore di Grande Cucina, Federico Lorefice, ad Alma nella commissione d'esame del corso per manager di sala: "Ho avuto ulteriore conferma dell'alto livello della qualità formativa di alcune scuole italiane".

Si fa un gran parlare della mancanza di personale nel mondo della ristorazione e dell’hotellerie, mai come in questo momento, quindi, la formazione nel settore assume un ruolo di fondamentale importanza e le scuole qualificate hanno un grande compito da portare avanti. “Essere contemporaneamente direttore editoriale di una rivista e CEO di una scuola di cucina professionale come Congusto Gourmet Institute – racconta Federico Lorefice – mi offre occasioni e opportunità che altrimenti difficilmente avrei. Come far parte di una giuria che esamina i futuri manager di sala alla fine del loro corso di formazione”. Nelle scorse settimane il direttore di Grande Cucina Federico Lorefice è stato invitato ad Alma, la scuola internazionale di cucina italiana con sede a Colorno, insieme ad altri 20 professionisti del settore, per giudicare gli allievi alla fine del loro percorso formativo per manager di sala. “Abbiamo osservato e studiato attentamente il lavoro svolto dai tredici allievi del corso, reduci da 5 mesi di lezioni in aula e 8 di stage” ha spiegato Lorefice.

Formazione_ristorazione_Congusto

I componenti della giuria sono stati suddivisi su più tavoli e ogni tavolo è stato affidato a 2 allievi che hanno servito un light lunch. Ai 20 esperti, tra cui numerosi responsabili di sala di ristoranti stellati, è stato chiesto di valutare accoglienza, gestione del tavolo, capacità di risolvere eventuali criticità, stile e portamento e tecnica di servizio, esprimendo  un voto da 1 a 5. “Con le inevitabili differenze legate all’impostazione dei corsi e alle certificazioni, ho visto molte affinità tra l’approccio di Congusto e quello di Alma”, ha commentato Lorefice. “I corsi di Alma sono più lunghi e prevedono anche, per esempio, un interessante modulo intensivo di sommellerie. Ma sia nelle competenze specifiche messe alla prova sia nell’operatività svolta durante l’esame ho riconosciuto numerosi tratti comuni e mi sono appassionato di fronte ai tanti giovani che hanno appreso correttamente, in qualche caso anche sopra la media, i fondamentali della professione che hanno scelto di seguire. L’ho letto come un chiaro segnale dell’alto livello di qualità formativa che alcune scuole italiane sanno esprimere. Una soddisfazione e una conferma dell’eccellenza italiana in questo settore”.

a cura di Daniel Stoico