Grande Cucina

Passato, presente e futuro di Villa Franciacorta. Intervista a Roberta Bianchi

La titolare di Villa Franciacorta racconta la sua azienda dal principio fino ad oggi.

Nel territorio tanto celebre a livello enologico, Villa Franciacorta è sinonimo di vino di qualità, ospitalità, ottima ristorazione e imprenditoria virtuosa.

Oggi quest’azienda storica viene seguita con dedizione e amore da Roberta Bianchi, che si racconta a Italian Gourmet.

Intervista a Roberta Bianchi di Villa Franciacorta

Quando è nata Villa Franciacorta?

Villa Franciacorta nasce nel 1200, con la prima casa attorno alla quale, nel 1500, prenderà poi vita un antico Borgo, primo nucleo abitativo di Monticelli Brusati. Il nome della frazione è infatti “Ela”, Villa in dialetto bresciano. Allora il borgo era costituito da una cantina attigua alla villa padronale, dalle stalle e dagli alloggi dei contadini. Tutto ciò caratterizzò Villa fino al 1960. In quell’anno nasce Villa Franciacorta, grazie alla lungimiranza di un giovane di soli 26 anni, che tende la mano a questo vecchio borgo ormai senza speranza e lo porta a rialzarsi e riprendere il proprio cammino verso un futuro migliore. Questo giovane era mio padre, Alessandro Bianchi, vero genius loci, capace di interpretare il luogo, rispettarlo, valorizzarlo e farne ciò che è oggi. Un esempio concreto di etica del lavoro e sviluppo sostenibile.

Oggi è lei a guidare Villa Franciacorta. Chi la affianca in questo lavoro così importante?

Fin da ragazzina ho vissuto Villa Franciacorta come la mia seconda casa. Ho giocato con mio fratello fra le vigne, correndo nel granturco, nascondendomi in cantina dietro quelle botti in rovere di Slavonia che una volta mi sembravano dei giganti. Sono cresciuta in questa cantina e con questa cantina e ho imparato da mio padre cosa vuol dire lavorare con passione, onestà e coerenza. Per anni abbiamo condiviso ogni singola decisione, attraverso confronti, a volte scontri. Sempre arrivando a decisioni condivise, anche con mio marito Paolo, che da anni fa parte della mia vita e dell’azienda. Il 2020, tristemente famoso, non risparmia la nostra famiglia e la perdita di mio padre lascia un vuoto incolmabile. Allo stesso tempo il suo spirito, la sua gioia, la sua passione incentivano tutti noi a fare sempre meglio e a farlo con un unico obiettivo: lasciare il segno. Far sì che questo luogo sia un gioiello di cui potranno godere le generazioni future ed un esempio di una imprenditoria. Oggi io e mio marito portiamo avanti questa bellissima realtà e lo facciamo supportati da uno staff che da anni é con noi, ma anche da una importante componente di giovani capaci e carichi di entusiasmo e nuove idee.

Villa Franciacorta vino

Non solo bollicine dalla vostra azienda. Come mai?

Siamo in Fraciacorta, la nostra gamma prevede molte etichette dedicate alle bollicine famose in tutto il mondo. Da Emozione Brut a Diamant pas dosé. Nonostante questo, non abbiamo mai voluto dimenticare la storia e la tradizione che fece grande e famoso questo borgo attraverso i suoi vini bianchi e rossi. Abbiamo due vini bianchi Campi e Pian della Villa da sole uve Chardonnay, quattro rossi Sella: Cabernet Franc, Sovignon, Merlot e Nebbiolo affinati in rovere di Slavonia di grandi dimensioni. Ancora Gradoni, un taglio bordolese, Quercus Merlot in purezza, Bianchi Roncalli: Barbera in purezza. Tutte le uve di questi vini provengono dai terrazzamenti a Gradoni in collina e da vigne vecchie.

Quante bottiglie producete in totale annualmente?

Abbiamo un potenziale di 250.000 bottiglie di Franciacorta e 50.000 di vini fermi. Ci sono anni poi come il 2017, in cui la gelata ha rubato 80% del raccolto e, fedeli alla filosofia di sempre, per cui usiamo le sole uve prodotte nella proprietà, abbiamo prodotto solo 30.000 bottiglie di Franciacorta. Le abbiamo chiamate Emozione Unica Brut.

Spesso le aziende vinicole guardano anche al settore dell’ospitalità. Vale anche per voi?

Dal 1990, pionieri nel settore, abbiamo cambiato destinazione d’uso di quelli che una volta erano appartamenti dei mezzadri in alloggi agrituristici. Prima con sei appartamenti. Oggi sia a quota 22, co due piscine, area barbecue e il ristorante Éla – Osteria in Villa. Il Borgo Villa Franciacorta è quindi il luogo della produzione di grandi vini ma anche la meta di appassionati di enoturismo o di tutti coloro che vogliono semplicemente respirare la filosofia e vivere una esperienza di Slow turismo a Villa Gradoni Charme & Nature.

Villa Franciacorta Agriturismo

L’azienda lavora con il settore della ristorazione. Arriva in qualche modo anche direttamente al consumatore finale?

L’azienda lavora solo ed esclusivamente con il canale Horeca. Non vendiamo alla GDO. La percentuale che riguarda il canale ristorazione è dunque pari al 96%. Il 4% riguarda il canale diretto con il consumatore finale. La cantina ha aperto alle vendite dirette solo dopo la pandemia. Devo dire che comunque è un canale in crescita.

Tra gli appuntamenti annuali di Villa Franciacorta troviamo le verticali di degustazione. Perché sono così importanti per voi? 

L’idea di fare una verticale é nata nel 1985, dapprima fra pochissimi amici produttori ed enologi di Franciacorta che mio padre invitava per condividere con loro momenti di studio e verifica relativamente alla tenuta nel tempo dei Franciacorta di Villa degorgiati anni prima. Era infatti deciso a sfatare l’assurda idea che regnava in Champagne sul decadimento di un prodotto a sei mesi dal degorgement. L’appuntamento negli anni diviene un must e ogni anno richiama sempre più amici ed appassionati, fino a divenire una tappa imprescindibile del percorso di crescita della cantina stessa condiviso con amici della stampa di settore ed esperti sommelier. Negli anni sono state messe in degustazione bottiglie a 30 anni dalla loro messa in commercio e conservate in cantina esattamente come farebbe il consumatore finale.

Cos’è emerso in questi anni da questi appuntamenti?

Ogni verticale è arrivata a dimostrare non solo la tenuta perfetta nel tempo dei nostri Franciacorta. Ma anche e soprattutto evoluzioni positive che hanno fatto del “tempo trascorso sul tappo” un plus, capace di donare straordinarie complessità e grandi emozioni. Tutto questo è reso possibile grazie alle ottime acidità che da sempre caratterizzano i nostri vini, resi ancor più intriganti da quella particolare sapidità e nota iodata che porta a far riemergere quel mare antico che caratterizzava i nostri terreni.

Nel 2023 cos’è stato proposto per la verticale?

Abbiamo proposto Extra Blu extra brut, 10 millesimi in degustazione. 9 annate non più in vendita provenienti dalla nostra collezione privata ed Extra Blu 2018 extra brut, figlio di un millesimo che recupera le energie non spese dalla vite nel 2017, essendo stata la produzione ridotta a causa della gelata e le unisce alle energie del 2018 in un compendio che esprime una forza senza pari. Dieci vendemmie per 18 anni dal 2000 al 2018 che diventano 23 al momento della verticale. Extra Blu, un nome che evoca il mare ed è, anche nel colore dell’etichetta, un’anteprima visiva del mare antico il cui fondale è visibile in parte in uno spaccato nella cantina di Bacco. Blend di Chardonnay e Pinot nero da vigne vecchie disposte in posizione collinare, affina in piccoli carati francesi per 6 mesi e riposa sui lieviti per almeno 4 anni.

a cura di Simone Zeni