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Il Bosco del Molino: l’eredità di Agugiaro e Figna per le future generazioni

Il Bosco del Molino è il nuovo polmone verde creato a Collecchio (Parma) da Agugiaro e Figna. Un progetto che darà dimora a 18mila alberi fra arbusti, alberi ed essenze officinali e permetterà all’assorbimento di 220.000 kg all’anno anno di CO2

Il Bosco del Molino è un’area di 13 ettari ideata e realizzata da Agugiaro&Figna Molini . Un progetto che darà dimora a 18mila alberi fra arbusti, alberi ed essenze officinali e permetterà all’assorbimento di 220.000 kg all’anno anno di CO2, compensando le emissioni totali degli impianti dell’azienda nello svolgimento delle attività di trasformazione del grano.

Un’idea innovativa che permetterà di riutilizzare un’area agricola precedentemente coltivata a grano in un bosco con impianto forestale, studiato utilizzando nuove tecnologie a indagine sul terreno per scegliere le piante più adeguate. All’interno del Bosco sarà infatti riprodotto il 96% della biodiversità del Bosco del Taro.

«Vi sono due cose durevoli che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali». Riccardo Agugiaro, Ceo di Agugiaro&Figna Molini cita il proverbio cinese per spiegare l’essenza de “Il Bosco del Molino” «Per noi – spiega – rappresenta, nel concreto, la nostra visione di fare impresa: un patto con le future generazioni capace di segnare la strada per la realizzazione di scelte consapevoli e rispettose per l’ambiente, la terra e le persone».

Quattro giorni di eventi per festeggiare la nascita del Bosco

Il Bosco del Molino è  stato inaugurato con una serie di bellissime inizitive che si sono tenute nell’arco di quattro giorni tra Parma e Collecchio. Domenica 21 novembre, in occasionedella IX Giornata Nazionale degli Alberi, si è tenuta la presentazione alla stampa e alle autorità. In una giornata fredda e nebbiosa, è stato infatti piantato l’ultimo dei 18.000 alberi che lo comporranno. Non solo alberi in realtà, ma anche arbusti ed essenze officinali: un vero e proprio progetto visionario che è scaturito dalla pulsione e dall’attenzione all’ambiente che i mugnai di Agugiaro & Figna Molini trasmettono da generazione in generazione. Il rispetto per la terra coltivabile e il suo utilizzo, rivestono una grande importanza per l’azienda molitoria che trova le sue radici nell’impegno di salvaguardare l’ambiente attraverso una serie di atteggiamenti virtuosi.

Durante la mattinata condotta con maestria da Francesco Seminara, giornalista di Repubblica e ideatore del programma radiofonico Soul Salad, non è mancato il  videosaluto del Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonacini, cui è seguito il benvenuto della sindaca del Comune di Collecchio, Maristella Galli, e gli interventi del Presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, dell’assessore Barbara Lori, Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale e pari opportunità della regione Emilia Romagna), la sindaca di Curtarolo (Padova), Martina Rocchio, il progetto è stato presentato da  Alberto Figna, Presidente di Agugiaro & Figna, Riccardo Agugiaro e dall’architetto paesaggista di Lisa di Marco che ha partecipato alla realizzazione del progetto.

«Viviamo dei frutti della terra e per questo siamo ad essa riconoscenti», spiega il presidente Alberto Figna. «Nel DNA delle nostre famiglie (sia Agugiaro sia Figna, ndr) è insita l’attenzione profonda verso l’ambiente, la passione e una grande volontà di far bene il nostro lavoro puntando alla compatibilità fra lo sviluppo delle attività economiche e la salvaguardia del mondo agricolo».

Il Bosco del Molino contiene in sé vari significati e differenti messaggi: è nato dalla collaborazione fra CINSA (Consorzio Interuniversitario Nazionale Scienze Ambientali) e l’azienda molitoria ed esprime di per sé la volontà di dare una forte connotazione scientifica.

Per la sua realizzazione sono stati utilizzati materiali ecosostenibili: l’utilizzo della paglia per la pacciamatura (ovvero l’operazione attuata in agricoltura e giardinaggio che si effettua ricoprendo il terreno con uno strato di materiale, al fine di impedire la crescita delle malerbe); le piante sono protette con materiale naturale, evitando così l’utilizzo della plastica; gli spazi fra le piante stesse sono realizzati nel rispetto delle biodiversità per permettere la sua salvaguardia e favorire il suo sviluppo.

Il Bosco del Molino e gli altri modelli virtuori di Agugiaro&Figna Molini

Il progetto rappresenta però soltanto uno dei modelli virtuosi applicati dall’azienda che ha quattro sedi in Italia. «Utilizziamo il calcolo della carbon footprint di prodotto – CFP –  per misurare l’impatto del prodotto da quando si coltiva fino alla fine della sua stessa vita». Da oltre cinque anni l’impresa utilizza fonti da energie rinnovabili, inoltre è stato adottato la certificazione etica per i dipendenti e promuove il rispetto di genere, l’azienda è sostenitrice dell’attività di Slow Food con cui Agugiaro & Figna sta avviando differenti progetti legati al mondo della formazione anche relativa alla sostenibilità.

«Ci stiamo orientando ai valori delle nuove certificazioni ESG che servono a misurare impatti diretti e indiretti sociali, ambientali dell’azienda – continua il Ceo dell’azienda -, ma non è soltanto adottando i validi dati degli enti certificatori che promuoviamo soluzioni più sostenibili. Stiamo sensibilizzando i nostri fornitori alle tematiche ambientali: ci basiamo sul lavoro agricolo e stiamo aumentando le filiere sostenibili e virtuose con gli agricoltori per promuovere, attraverso progetti partecipativi, atteggiamenti rispettosi e attenti verso la terra»

Il Bosco del Molino”, una volta ultimato, sarà patrimonio di tutti. Come? Per esempio, attraverso l’ideazione e costruzione di appositi spazi che saranno condivisi con le scuole, per l’avvio di progetti di ricerca didattica, destinati a divenire punti di riferimento per generare ed ospitare conoscenza,  scienza, cultura e arte. Tra i progetti in fase di realizzazione anche alcuni itinerari formativi tematici nel settore agroalimentare da realizzare all’interno del Bosco, destinati agli alunni e ai Dirigenti scolastici della Regione Emilia Romagna.

«Spero – conclude Alberto Figna – che la realizzazione de Il Bosco del Molino possa insegnare alle persone ad ascoltare ed imparare dalla natura. Perché gli alberi insegnano a chi sa capire, a chi ha il cuore per ascoltare. Ogni bosco ha la capacità di aprire la mente di ciascuna persona: ora è tempo che ognuno di noi faccia qualcosa per la vita e la salvaguardia della natura».

 

a cura di Atenaide Arpone