Grande Cucina

Due chef e una cucina che dialoga: Guido Paternollo ha ospitato Luca La Peccerella al Pellico 3

Milano e l’Alta Langa si sono incontrate al Pellico 3 in occasione di “Guido Invita”, il ciclo di cene a quattro mani ideato dallo chef Guido Paternollo, che in questa occasione ha chiamato al pass il campano Luca La Peccerella, oggi alla guida de L’Orangerie - Atelier del Gusto, ristorante gourmet del relais Le Due Matote a Bossolasco.

All’interno del Park Hyatt Milano, il Pellico 3 ha ospitato una cena a quattro mani che ha messo a confronto due visioni gastronomiche complementari, che hanno dimostrato un equilibrio solido tra identità e contaminazione. “Guido Invita” è un format, certo, ma soprattutto è un atto di fiducia tra due cuochi, due visioni della cucina, due e più territori che si incontrano, ma non si sovrappongono. È quello che è accaduto il 29 maggio, quando Guido Paternollo (ingegnere che ha scelto la strada dei fornelli, allievo di Enrico Bartolini e di Yannick Alléno) ha aperto la sua cucina a Luca La Peccerella. Il risultato? Un’armonia niente affatto scontata, dove sono emersi rispetto e libertà, radici e sperimentazione.

Il menu servito al Pellico 3

Anguilla e foie gras La Peccerella al Pellico 3

Sette portate pensate come un esercizio di coesistenza tra stili diversi, ma con visioni compatibili. A partire dagli amuse-bouche a base di Pizzetta fritta con vitello tonnato, capperi di salina, jus di vitello, insalatina e Hot dog di asparago, maionese alla senape e miele, firmati da chef Peccerella, alternati alle proposte del padrone di casa: Tartelletta di mais, barbabietola affumicata, gel di scalogno, crème fraîche, caviale e Pie tee, prezzemolo, aglio orsino, capasanta, riccio.

È stato Paternollo a rompere il ghiaccio con un piatto che è quasi un manifesto del suo stile, Asparago bianco, estrazione di sedano rapa, spinaci al burro demi-sel. Si mette subito a fuoco il suo lavoro sui vegetali in apparenza umili, elevati dalla precisione e da una sensibilità che ha influenze francesi.

Poi arriva La Peccerella che propone una combinazione di sapori complessa con Anguilla e foie-gras, daikon, lamponi, zucchine trombetta e dashi alla piemontese, tra freschezza e acidità. A seguire, la Minestra di pasta con primizie di mare è un tuffo nel Mediterraneo, ma anche un ritorno alle origini dopo aver acquisito consapevolezza tecnica. Paternollo si ripresenta con l’Astice blu cotto ai carboni, risotto di piselli, insalata di chele alla senape, condimento al corallo, un piatto strutturato e di grande appeal, seguito dall’Anatra “Fratelli Miroglio” con carote e spinacio dell’orto di La Peccerella, sincero ed essenziale, decisamente senza orpelli superflui.

Capitolo a parte il pane, sempre più protagonista, una portata autonoma, un progetto rassicurante e godurioso. La conclusione è affidata a due dessert, da un lato Fragola, rabarbaro e sambuco per un finale floreale e fresco proposto dal padrone di casa, dall’altro Il Giardino dei limoni di La Peccerella, che profuma d’estate e ricordi.

Guido Invita

In perfetto abbinamento, la selezione di vini proposta dalla storica cantina Damilano, a partire dal Vino Spumante Brut Metodo Classico e dal Langhe DOC Chardonnay 2023 G.D, per passare al Langhe Doc Nebbiolo 2023 “Marghe” dal sapore giustamente tannico e di buon corpo, fino ad arrivare al Barolo DOCG 2021 Raviole, dalla struttura delicata ma ben delineata.

A cena conclusa, è evidente la complicità tra i due cuochi. In effetti “Guido Invita” non è solo una serie di appuntamenti gourmet, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti, che vede la cucina come un incontro autentico tra artigiani raffinati in un luogo che accoglie e racconta.

a cura di Mariacristina Coppeto