Grande Cucina

I Colli Tortonesi, non solo bianchi. Racconti di vino su Italian Gourmet

Continua il viaggio con il sommelier Daniele Sottile attraverso i più intriganti territori italiani e le etichette da non perdere.

Pensi al vino rosso e subito lo colleghi alle grandi regioni italiane che hanno fatto la storia di questo nettare in patria e nel mondo, tra tutte Toscana e Piemonte. Poi pensi al vino bianco e la mente vola su altri territori. Eppure esiste in terra piemontese una zona forse non abbastanza conosciuta: quella dei Colli Tortonesi. Siamo in provincia di Alessandria.

Derthona

È il cuore dei colli, dista circa un’ora da Milano, da Torino, da Genova e da Piacenza. In questo piccolo micromondo, troviamo clima e territorio adatto sicuramente ad ospitare il più nobile dei vitigni autoctoni a bacca bianca “riscoperto” negli ultimi decenni…

Il Timorasso

Dai profumi avvolgenti all’intensa mineralità, una particolare e complessa eleganza dovuta a profumi avvolgenti ed inaspettati. Incredibile la sua potenziale longevità.

Meravigliosi vitigni rossi: Barbera ed Albarossa

Certo, il Monferrato, l’astigiano, le Langhe… Piemonte classico. Ma il Barbera nei Colli Tortonesi è davvero una scoperta incredibile dalla quale non si può più tornare indietro e farne a meno.

L’Albarossa è invece un vitigno molto raro e poco conosciuto, una splendida via di mezzo tra l’acidità della Barbera e la supponenza raffinata del Nebbiolo.

I produttori da non perdere tra i Colli Tortonesi

Colli Tortonesi vini

Claudio Mariotto

Tra Vho e Sarezzano, troviamo questa realtà fondata nel 1921, un pioniere dei Colli Tortonesi. Si definiscono “agricoltori del buon senso”. Claudio Mariotto all’inizio degli anni ‘90 insieme ad altri pochi vignaioli locali, credette in questa vite autoctona ormai abbandonata, il Timorasso per produrre un grande vino bianco piemontese da invecchiamento. Meravigliosi sono i suoi Pitasso e Derthona, ma anche i grandi rossi, tra cui il Barbera Poggio del Rosso e il Vho.

I Carpini

Paolo Ghislandi, un artista “geniale” che ama sperimentare, rispetta l’ambiente in maniera maniacale, senza eccedere in fondamentalismi che perdono di vista le sensazioni di pulizia ed eleganza che un gran vino dovrebbe sempre mantenere.Incredibili i suoi Timorasso Rugiada del Mattino, Brezza d’Estate, il “giovane” Timox e le bollicine Chiaror sul masso, ma sublimi sono i rossi, l’Albarossa Terre d’ombra, le sue barbere, Bruma d’Autunno, Fine del mondo, un nome un programma.

Marina Coppi

Siamo a Castelania, dove originariamente la famiglia del più amato dei ciclisti italiani produceva vino molti decenni fa. Simbolo di un paese intero per molte generazioni, qui nascono vini grazie alla sola passione. Prodotti di estrema raffinatezza che abbinano potenza ed eleganza, esattamente come le maestose pedalate del grande Fausto. Ed è proprio l’omonimo vino bianco ottenuto da Timorasso la punta di diamante di questa piccola ma preziosa realtà. Grande finezza la Bbarbera Sant’Andrea e quella Superiore I Grop, lasciano davvero il segno!

Alla prossima puntata…

Nel prossimo articolo scivoleremo verso l’estremo sudorientale siciliano, nel cuore della Val di Noto.

 

a cura di Daniele Sottile