Grande Cucina

L’Alfabeto di Ellegì di Licia Granello. W come Wine&TheCity

Quindici anni. Un evento adolescente che si ripete anche quest'anno, nella seconda settimana di maggio. In realtà, è trascorso un sacco di tempo da quando Donatella Bernabò Silorata ebbe l'idea fulminante di agganciare a "Vitigno Italia" - manifestazione napoletana dedicata ai vini da uve autoctone -  un Fuori Salone sulla falsa riga di quello in auge a Milano.

Da una parte, le espressioni del design più originale, sparse a pioggia fuori dalla sede istituzionale del Salone del Mobile. Dall’altra, un centinaio di aziende vinicole scelte senz’altro vincolo che la qualità – con un occhio di riguardo al Sud, of course – pronte a contaminarsi con cibi buonissimi nelle tante, incredibili location di una delle città oggi più amate e raccontate del mondo.

Ma dal 2008 a oggi, Wine&TheCity è diventato molto più che la semplice costola di una fiera, tanto da camminare – anzi correre! – sulle sue gambe: inserito da Lonely Planet International tra gli appuntamenti imperdibili della primavera partenopea, ha imparato l’arte di punteggiare Napoli di suggestioni eno-artistiche e culturali. Il tutto in scia alla settimana lavorativa, da lunedì  a venerdì prossimi, con un paio di appuntamenti extra tra metà e fine mese.

Non solo un marchio cresciuto a stretto contatto con istituzioni culturali, enti pubblici e privati, sponsor e città civile, ma anche un laboratorio di idee e progetti per la promozione della cultura del vino/cibo e dei suoi territori, con tanto di spin-off digitale, il magazine on line wineandthecity.it, dove è possibile consultare il programma dettagliato.

Wine&TheCity 2023

Wine & The City Napoli

Così, tra le mille luci del nuovo rinascimento napoletano – che ha nella squadra neocampione d’Italia il suo simbolo pop – lunedì 8 l’inaugurazione di Wine&TheCity verrà celebrata nel Complesso monumentale di Santa Maria La Nova – datato 1279 – che aprirà i battenti al coro di maestro Carlo Morelli, con visita e degustazione annesse e incasso in parte devoluto al restauro di un fregio del chiostro.

Nei giorni seguenti, le degustazioni – con sommelier AIS a disposizione – animeranno aperitivi e wine dinner in una dozzina di super alberghi, mentre a Chiaia oltre sessanta cantine si racconteranno – supportate da finger food e dj-set – in altrettante boutiques, gioiellerie, showroom di design e gallerie d’arte.

E ancora, la scoperta di Napoli sotterranea, con la visita (e degustazione annessa) all’Ipogeo dei Cristallini, uno dei simboli della Neapolis greca, nel cuore del rione Sanità. E poi il Real Bosco di Capodimonte, la Vigna di San Martino, il Museo Campano di Capua e il Giardino dei Fuenti di Vietri sul mare. Difficile immaginare una successione di location più rapinose e meno conosciute, scelte rispettando una sorta di pensiero laterale rispetto all’agiografia napoletana. Dove il vino non è pretesto ma guida affascinante, chiave che apre porte straordinarie e nascoste.

E se gli irriducibili delle paste “cresciute” si sentiranno trascurati, le troveranno – qua e là, nel programma – abbinate a bianchi insoliti e musica jazz. Pizze al forno e fritte, babà e spezzafame, impreziositi da tocchi d’azzurro e mascherine nere (così come etichette, tovaglie, bicchieri…). La coreografia di Wine & Thecity, nei giorni dello scudetto napoletano, non potrebbe essere diversa.

a cura di Licia Granello