
Ci sono storie imprenditoriali che nascono da una visione, ma si radicano in una terra. È il caso di Massimo Iaciancio, designer nel settore moda con esperienze accanto a grandi nomi come Krizia, che ha scelto di lasciare Pescara e Milano per tornare ad Agnone, in Molise, e dare vita a una realtà artigianale capace di coniugare eleganza, innovazione e tradizione.
Dal 2019, l’impresa di Massimo Iaciancio rappresenta un modello virtuoso di valorizzazione del territorio attraverso la produzione di liquori artigianali di alta gamma, realizzati con ricette tramandate e uno stile curato fin nei minimi dettagli. Ogni bottiglia è pensata per restituire un’esperienza sensoriale completa, in cui gusto, profumo e forma convivono in perfetto equilibrio.
Tra i prodotti più rappresentativi spicca la Ratafià, liquore dalla lunga tradizione nell’Italia centro-meridionale, qui reinterpretato con eleganza e rigore. Prodotta con infusione di amarene in alcol e vino, la Ratafià molisana è un simbolo conviviale: veniva storicamente offerta in occasione di nascite e fidanzamenti, e consumata nelle case contadine come digestivo naturale. Nella versione firmata da Iaciancio, l’antica ricetta viene esaltata da una lavorazione attenta e artigianale, che rispetta i tempi della macerazione e punta su materie prime locali selezionate. Un prodotto che conquista per il suo equilibrio tra dolcezza, profondità e persistenza aromatica, perfetto per la mixology o come chiusura di un menu gastronomico.
Ma questa impresa non è solo produzione: è anche visione. Dall’expertise olfattiva e visiva di Iaciancio nasce un brand coerente, riconoscibile e sofisticato, pensato per un mercato B2B attento alla qualità, dalla ristorazione fine dining alle enoteche di fascia alta, fino al mondo del regalo di lusso.
Il Molise, risorsa sottovalutata
Il Molise è una delle regioni più piccole d’Italia, ma custodisce un patrimonio agricolo, botanico e artigianale di valore inestimabile. La zona di Agnone, in particolare, si distingue per un’altitudine favorevole alla coltivazione di erbe spontanee e frutti antichi, ed è nota anche per la storica tradizione della campaneria e del rame battuto anche per la ristorazione. In questo contesto, investire in distillazione significa valorizzare un ecosistema unico, dove biodiversità, saper fare e memoria collettiva si intrecciano.
L’azienda si distingue infatti per la filiera corta, l’impiego di ingredienti naturali e un dialogo costante con il territorio: ogni liquore racconta una storia legata a luoghi, riti e sapori dimenticati, reinterpretati con una visione contemporanea. Non solo Ratafià, ma anche Amaro PiGreco 45°, Sambuca, Gentiana, Liquirizia e Grappa Argentium, tutti ispirati alla tradizione liquoristica dei monaci che un tempo popolavano il Molise.
Innovazione e nuove sfide per Massimo Iaciancio
Oltre alla distillazione, l’azienda sta investendo in una nuova linea vinicola di alta qualità: dal rosso “Mifaro”, Tintilia del Molise in purezza, al bianco “Passarella”, elegante blend di Falanghina e Trebbiano. Le uve, coltivate tra Agnone e le zone limitrofe, sono lavorate con metodi tradizionali e grande attenzione all’identità varietale. L’obiettivo è costruire una proposta coerente, capace di accompagnare e valorizzare la cucina molisana ma anche di dialogare con le esigenze del mercato nazionale e internazionale.
Grande attenzione è dedicata alla sostenibilità ambientale e sociale: dalla riduzione degli sprechi alle collaborazioni con realtà locali, ogni scelta è guidata dalla volontà di creare valore condiviso.
“L’innovazione è la chiave per affrontare le sfide del mercato globale, ma senza perdere il legame con le nostre radici”, afferma Iaciancio. Un approccio che si traduce in un’offerta distintiva e credibile, pensata per chi cerca autenticità, qualità e visione.
a cura di FL
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere