Il nome significa alla lettera “nonna”, e rivela una parentela con l’italianissimo babà. Della babka, delizioso dolce lievitato, esistono diverse versioni, legate a diverse tradizioni, cristiana ed ebraica; tutte sono ugualmente golose e interessanti.
A cura di Daniela Guaiti
La babka cristiana, diffusa nell’Europa dell’Est, è un ciambellone soffice, arricchito da una dolcissima glassa: è la specialità della Pasqua in Polonia, Bulgaria e altri Paesi, mentre si prepara a Natale in Romania. La babka ebraica invece è una treccia al cioccolato, simile al kranz di tradizione austroungarica. Questo si prepara a partire da una pasta lievitata, arricchita con burro, uova e latte. Una volta gonfio, l’impasto va steso e ricoperto con la farcia: oltre al cioccolato si possono usare cannella in polvere, ricotta o marmellata. Si procede poi ad arrotolare la pasta, formando due filoncini che andranno intrecciati. Spennellata di uovo, la treccia va cotta in forno caldo. Profumatissima, una volta affettata la babka mostrerà all’interno un vortice disegnato dall’alternanza di pasta e ripieno. Proprio questa bellezza ha decretato il suo successo sui social, e ne ha fatto una vera star, fotografatissima su instagram.
Un impasto completamente diverso è alla base della babka di tradizione cristiana, o Babka Wielkanocna: gli ingredienti in questo caso sono farina, lievito in polvere, panna acida e uova montate, cui si possono aggiungere a piacere cacao, cioccolato, frutta secca o canditi. La forma tradizionale è data da uno stampo a ciambella alto, di quelli scanalati. E a completare una glassa di zucchero o, per i più golosi, al cioccolato.
Dove si può assaggiare la babka se non si ha voglia e tempo di prepararla in casa? Sono sempre più numerosi i locali che la propongono. Tra i più gettonati, a Milano Forno Collettivo di Carol Choi. Imperdibile, anche se forse non è proprio dietro l’angolo, quella realizzata a Parigi da Jojo & co. Pâtisserie.
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