Il Pasticcere e Gelatiere

I vincitori di Sherbeth Festival 2019

Superato il traguardo dei dieci anni il Festival Sherbeth ha deciso di ambientare la sua XI edizione a Catania, nel contesto di Villa Bellini. Il Festival si è concluso domenica 29 settembre con l’annuncio dei vincitori dei gelatieri in gara al concorso dedicato a Francesco Procopio Cutò, storico inventore del gelato. La giuria dopo aver assaggiato 50 diversi gusti gelato ha assegnato i seguenti riconoscimenti.

 

  • Premio (al debutto, ndr) agli assistenti del laboratorio di produzione a Rebecca de Rito
  • Menzione speciale “Essere Artigiano” a Luca e Guido de Rocco della gelateria “Eis Cafe De Rocco” di Schwabach (D) per il gusto “Quando la montagna incontra il mare”

 

  • Premio Innovazione ad Antonio Scarfone della gelateria “L’Officina del Gelato & Bakery” di Roma
  • Premio valorizzazione del territorio a Olsi Shero, gelatiere con quattro negozi a Valona (Albania) per il gusto profumo di Albania

 

  • Premio giuria della critica (i gelatieri hanno giudicato i gelatieri in gara, ndr) a Giuseppe Laterza della gelateria pugliese Mincuccio per il gusto “Elisir d’Oriente”
  • Premio giuria popolare (dettato dal pubblico, ndr) a Taila Semeraro – per la prima volta partecipante a Sherbeth – della pasticceria “Ciccio in piazza” per il gusto “Fico al Sud”

 

  • Terzo classificato (sponsor azienda Coni Olimpio) a Simona Carmagnola della gelateria “Pavè gelati e granite” di Milano
  • Secondo classificato (sponsor azienda FB Refrigerazione) a Osvaldo Palermo e Alessandro Fraccola per il gusto “Consistenze”
  • Primo classificato (sponsor azienda Bravo) a Gianfrancesco Cutelli per il gusto “Cioccolato”

«Il gelato che ho scelto di portare in concorso – racconta Gianfrancesco Cutelli – è un cioccolato a base acqua realizzato utilizzando una massa colombiana chiamata Macarena lavorata a Modica. Nella ricetta ho messo saccarosio, destrosio, un po’ di zucchero di cocco, un pizzico di sale e farina di semi di carruba. Al momento del servizio l’ho proposto macinandovi sopra un po’ di pepe, in questo caso un pepe aromatico, anch’esso colombiano chiamato Putumayo».