Il Panificatore Italiano

Fabio Targhetta e il pellegrinaggio del pane

Nove mesi di viaggio, 24 panifici, dalla Germania all’Italia un giovane panificatore originario di Venezia, Fabio Targhetta, ha fatto un’esperienza professionale e personale indimenticabile. Oggi è di nuovo in Germania con un contratto di lavoro. Forse vale la pena fare come lui…

“Bäcker auf der Walz” è un progetto che coinvolge giovani panificatori e che si rifà a una pratica in uso nel Medioevo. Le Corporazioni legate alle diverse arti (compresa quella dei fornai) offrivano la possibilità ai giovani garzoni di imparare il mestiere spostandosi, però, da un artigiano all’altro. Queste Corporazioni esistono tutt’oggi e la tradizione continua affinché i ragazzi e le ragazze che desiderano imparare un mestiere lo possano fare viaggiando, non solo nella propria città, regione o Stato, ma anche all’estero, lontano da casa per almeno tre anni e un giorno (questo è il periodo minimo richiesto).

Ci si deve “spogliare” di tutto ciò che è legato alla modernità (cellulari, tablet e computer), vestire i panni del viandante (simili a quelli medievali), e perfino scrivere un diario. Prendendo spunto da questa pratica, ma in totale autonomia e senza tutte le restrizioni imposte dalla Corporazione, Fabio Targhetta, 34 anni, originario di Cavallino-Treporti (Venezia), ha concluso in febbraio il suo “pellegrinaggio del pane”, durato nove mesi, durante il quale ha potuto imparare l’arte, le tecniche, le usanze e le tradizioni dei forni italiani da Nord a Sud.

 

Fabio Targhetta: da contabile a pizzaiolo

Dopo aver concluso gli studi di ragioneria e aver lavorato qualche anno presso un commercialista come contabile, Fabio decide di cambiare vita. Ama viaggiare e la prima cosa che gli salta in mente è quella di preparare i bagagli: è il 2012, ha 22 anni e si trasferisce in Germania, a Berlino. Il suo tedesco è piuttosto zoppicante, per questo decide di fare esperienza nella ristorazione, a contatto con la gente, ma anche perché, da sempre, è appassionato di pizza. Trova occupazione in una piccola pizzeria gestita da un signore greco e s’innamora del lavoro. Inizia a studiare, da solo, impasti, tecniche, cotture, sperimenta e fa altre esperienze in locali della Germania e della Danimarca e, ogni tanto, torna anche in Italia.

Il bivio

Dopo aver lavorato per otto anni nel mondo della pizza, Fabio si trova di nuovo a un bivio, è qui che si avvicina alla panificazione. Come? Ce lo racconta direttamente lui in questo video.

La prima esperienza: “Mi ha scioccato positivamente!”

Dopo il viaggio in Sudamerica, dopo aver studiato panificazione e aver lavorato intensamente per tre anni nei forni cittadini tedeschi, sopraggiungono la pandemia e una serie di cambiamenti personali nella vita di Fabio che lo spingono a fare, ancora una volta, qualcosa di nuovo, di diverso. A ciò si aggiunge il fatto che è stanco della città, vorrebbe ritornare nella natura, fare esperienze lavorative e professionali differenti, e così decide di ripartire. All’inizio pensa di andare verso i Balcani, raggiungere la Grecia, poi la Turchia e continuare verso est fino al Kirghizistan.

Un collega panificatore sardo, Jacopo, però gli mette in testa un altro tarlo suggerendogli di unire la sua passione per i viaggi con quella per il pane, per farlo la meta ideale è l’Italia, Fabio accetta la nuova sfida e si mette a progettare l’itinerario. Ci spiega la fase preparatoria, non facile, nel video seguente.

La principale difficoltà: “Entrare nei flussi di produzione senza commettere errori”

In realtà Fabio non riesce a trovare un vero e proprio lato negativo in questa esperienza e anche le piccole difficoltà ha imparato a superarle facilmente. Neppure il lato economico è stato un problema, basta sapersi organizzare, adattare e, in verità, ha avuto anche qualche occasione di guadagno facendo consulenze sul pane di segale tedesco.

Fabio Targhetta da Grigoris
Fabio in una foto di gruppo da Grigoris

Il pane del cuore: “Il cornetto materano che ho formato in quella notte di lavoro (clicca qui)

 

Il pellegrinaggio del pane: “È un’esperienza formativa che ti completa anche come persona”

Fabio davanti all’insegna del panificio Perino Vesco a Torino

La prima volta che Fabio sente parlare di “imparare il mestiere viaggiando” sta frequentando un corso sul formaggio in una fattoria tedesca. Qui incontra un falegname, è lui che gli racconta il suo vagabondare da una falegnameria all’altra. Dopo diversi anni, Fabio se ne ricorda e decide di mettersi in viaggio, ma nei laboratori artigianali di panificazione. Ce ne parla in questo video.

La tecnologia: “Una gestione più umana degli orari di lavoro”

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Fabio Targhetta da Mamm
La maglietta di Mamm

Dopo il viaggio una nuova opportunità: “Remare assieme verso un obiettivo comune”

Quest’esperienza è stato un vero e proprio arricchimento, una crescita, personale e professionale. Quando ancora il vagabondaggio di Fabio non era giunto al termine, dalla Germania gli è arrivata un’offerta di lavoro e il contratto è giunto anche grazie al bagaglio esperienziale con il quale sarebbe tornato. Oggi lavora in un hotel. La sua nuova esperienza e un messaggio ai giovani che, come lui, vogliono intraprendere la professione, nel prossimo video.

E domani? “È in arrivo un libro”

Questa esperienza è stata documentata. Dopo le ore in laboratorio, nonostante la stanchezza, il lavoro di Fabio non era finito. Su un diario, infatti, annotava le nozioni tecniche acquisite e sul computer, invece, iniziava a scrivere l’esperienza che stava vivendo e che presto diventerà un libro.

 

 

 

a cura di Anna Celenta