Il Panificatore Italiano

Davide Palermo: «Crescenzio a Giarre. La pizzeria come luogo del cuore»

L'indirizzo d'asporto e quello per gustarsi una pizza seduti. Crescenzio a Giarre è sinonimo di una pizza gustosa e di qualità.

A Giarre, non molto distante da Catania, un’insegna storia è tornata nel tempo a far parlare di sé e a farsi apprezzare. Merito di Davide Palermo e della fidanzata Josè Parise, con cui a breve convolerà a nozze: così Crescenzio dapprima propone la sua deliziosa pizza d’asporto, per poi ingrandirsi con una pizzeria vera e propria munita di diversi coperti.

Così abbiamo voluto intervistare l’imprenditore Davide Palermo per farci raccontare il successo de La Bottega di Crescenzio e Crescenzio pizzeria a tavola. Ecco cos’ha detto a Italian Gourmet.

Crescenzio a Giarre: intervista a Davide Palermo

Quando nasce l’insegna Crescenzio, che a Giarre ha così tanto successo?

«Più che di una nascita si può parlare di rinascita. Crescenzio era il nonno della mia fidanzata Josè Parise. Per diversi decenni fu lui a portare avanti con successo la Pizzeria Crescenzio, che facevo soltanto asporto. Ultimamente era chiusa: una serie di nuove gestioni piuttosto recenti non erano riuscite a portare avanti l’attività con successo. Intanto io e Josè nel tempo libero giravano di città in città, alla scoperta di una passione comune: la pizza, mio piatto preferito. Eravamo spesso fuori a cena, per trovarne sempre di più buone e creative, confrontandoci. Ad un certo punto a me iniziò a balenare in testa l’idea di aprire una pizzeria tutta nostra.»

Crescenzio Giarre Pizzeria

Un’idea che evidentemente si è poi realizzata…

«Sì, ma è stato un percorso ragionato, fatto a piccoli passi. In cui ogni traguardo raggiunto era un successo. Perché io, euforico, immaginavo di partire con una grande pizzeria colma di tavoli. Fu Josè a suggerire di metterci prima alla prova con qualcosa di più gestibile. Mi proposte di riaprire l’attività d’asporto di famiglia. Se dapprima mi sembrava qualcosa di limitate, a poco a poco ho capito quanta responsabilità e fiducia Josè e la sua famiglia stavano mettendo nelle mie mani. Aprimmo così La Bottega di Crescenzio nel 2016. Proponiamo la nostra idea di pizza d’asporto e la risposta da parte della clientela è davvero buona.»

Tanto che finalmente decidete di inaugurare una pizzeria con posti a sedere. Quando vede la luce Crescenzio pizzeria a tavola?

«Anche  in questo caso non c’è stato nulla di azzardato. Cominciammo a rifletterci circa quattro anni fa, a ragionare, fare calcoli, progettare. La pizzeria con posti a sedere ha aperto soltanto nel gennaio 2020.»

Qui si può davvero sbizzarrire con la fantasia. Cosa caratterizza l’offerta della nuova pizzeria?

«Senza alcun dubbio l’approccio contemporaneo. Ci sono gli impasti alternativi, ingredienti di grande qualità sia per l’impasto che per il topping. Ma anche una preziosa carte dei vini, che spazia da importanti etichette siciliane agli champagne francesi. Inoltre per l’estate inaugureremo l’angolo bar, con diverse specialità regionali, dai bitter ai gin artigianali.»

Un bel progetto, certamente non nato nel momento migliore. Come state affrontando la situazione?

«Possiamo dire senza dubbio che il momento dell’aperture è stato davvero difficile. Nonostante tutto la scorsa estate il riscontro dal parte della clientela è stato ottimo  e nel giro di pochi mesi si è detto molto bene di noi. Ne sono felice. Per quanto riguarda il 2021: abbiamo aperto il 17 di maggio e la risposta è ottimo. Vogliamo soddisfare i clienti con delizie e novità. Quella del bar, certo, ma anche con nuovi ingredienti. Come la pizza con i cucunci di Salina.»

Crescenzio Giarre

Tiene molto alla qualità della materia prima. La sua selezione è molto legata al territorio?

«Sì, per fare la differenza sono convinto si debba offrire un prodotto di qualità. Qualcosa di memorabile. Per questo, per i tre diversi impasti, impiego farine Petra Molino Quaglia. Così come per i pomodori spazio dal San Marzano Gustarosso ai datterini GranGusto. Ancora il pistacchio di Bronte ‘A Ricchigia, le alici di Cetara Delfino Battista. E poi diversi prodotti DOP e presidi Slow Food.»

Nel nuovo menu anche qualche altra chicca?

«Sì, avremo un antipastino fresco per l’estate. Una tartare di gambero rosso davvero speciale. Il nostro obbiettivo non è soltanto quello di soddisfare il cliente, ma anche quello di stimolarlo ed incuriosirlo sempre con le nostre novità.»

a cura di Simone Zeni