Il Pasticcere e Gelatiere

Come mangiano gli italiani fuoricasa?

Gli italiani vedono i pasti fuori dalle mura domestiche come una occasione sociale, un tempo di qualità e piacere personale. Saranno dunque sempre più scelte quelle insegne in grado di unire la qualità di prodotto, servizio ed esperienza.

Una ricerca di respiro mondiale, che ha fotografato – tra gli altri – le abitudini alimentari degli italiani fuoricasa. Una serie di dati aggiornati derivati da una indagine voluta da Host Milano in vista dell’edizione 2025. Condotta da CSA Research e basato su oltre 8.000 interviste CAWI in Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Paesi del Golfo, questa ricerca ha analizzato comportamenti e abitudini di consumo.
Un sondaggio fondamentale per orientarsi nel prossimo futuro, che proseguirà anche per Host 2027. È infatti già prevista una seconda edizione della ricerca, che valorizzerà i dati in un’ottica di monitoraggio costante e sempre aggiornato.

Considerando l’Italia e i suoi “vicini di casa” Francia, Spagna e Germania si conferma una crescente attenzione alla componente esperienziale. Così il cibo è sempre più associato a relazioni sociali, tempo di qualità e piacere personale. In questo contesto, i clienti sceglieranno sempre di più le insegne che sapranno coniugare qualità del prodotto, servizio attento e atmosfera accogliente.

Come mangiano gli italiani fuoricasa e perché

Oltre il 63% degli intervistati italiani ha dichiarato di aver mangiato fuori almeno una volta nella settimana precedente. Si preferisce la cena (50,3%), seguita dal pranzo (25,9%), mentre tra le motivazioni prevale lo svago (37,4%). Subito dopo, ci sono il desiderio di condividere tempo con familiari e amici (28,6%) e la voglia di mangiare bene (7,6%).
La scelta della cena come momento privilegiato (50,3% delle ultime uscite) rafforza l’idea di un consumo connotato da un desiderio di gratificazione e socialità. In questo caso, il valore dell’esperienza è tanto importante quanto quello nutrizionale.

A scegliere con più frequenza questi format sono gli uomini (69%), soprattutto nella fascia 18-54 anni, laureati, residenti in aree urbane e con buona disponibilità economica.

Il locale ideale, fra benessere, trasparenza, fiducia

La scelta del locale dipende da fattori come il sapore degli ingredienti (27,3%), il menù proposto (27,7%), la comodità logistica e il rapporto qualità-prezzo.

Il valore nutrizionale degli alimenti è un criterio importante per il 18,4% degli intervistati, mentre il 25,5% dichiara di scegliere un locale anche in base all’origine degli ingredienti. Quasi il 30% dei consumatori valuta inoltre in modo positivo la presenza di opzioni salutari nel menù. Fattori che, coniugati con la richiesta di chiarezza sulle materie prime e trasparenza dell’offerta, suggeriscono una trasformazione profonda del rapporto tra cliente e ristoratore, in cui la fiducia si costruisce anche attraverso la qualità dichiarata e verificabile del cibo.

Focus Europa: simili ma con culture diverse

La qualità resta un riferimento centrale per i consumatori europei. In Francia, il menù proposto è al primo posto tra i criteri di scelta (31,7%), così come in Spagna (30,1%). In Germania, il focus è più orientato alla funzionalità: dominano il rapporto qualità-prezzo (30,2%), la vicinanza (25,7%) e il menù (24,3%). Si registra ovunque una crescente attenzione all’origine degli ingredienti e alla trasparenza dell’offerta.

I momenti di consumo e le fasce di consumatori, invece, variano. In Francia, il pranzo è preferito soprattutto da donne (56%), over 35 e persone con istruzione superiore. In Spagna il pranzo vede un’elevata incidenza tra i giovani adulti e un pubblico equamente distribuito tra uomini e donne. In Germania, la cena (48,4%) viene scelta da un pubblico prevalentemente maschile (61%), con forte concentrazione nella fascia 25-44 anni e nei contesti urbani.

a cura di Alessandra Sogni