Il Pasticcere e Gelatiere

Campionato del Bergamotto: trionfa Felice Venanzi di Grué

Estetica, innovazione, tecnica e gusto, valorizzazione e territorio: Felice Venanzi vince il contest nazionale dedicato al bergamotto di Reggio Calabria conquistando i big della pasticceria e il pubblico dell’Arena dello Stretto. A Valentino Rizzo il premio della stampa.

È davvero una “Gioia Reggina” quella di Felice Venanzi, che trionfa al primo “Campionato del Bergamotto di Reggio Calabria in pasticceria” con un dolce che conquista tutti. Il contest, ideato da Iginio Massari e APEI, ha visto sfidarsi nell’Arena dello Stretto 10 pasticceri da tutto lo Stivale, in una serata di grande pubblico e grandi interpreti del dolce internazionale.

In giuria, infatti, oltre al “maestro dei maestri”, l’Executive Pastry Chef di Harrods a Londra Markus Bohr e le pastry star Pascal Lac e Thierry Bamas.

La cornice è stata quella del venticinquesimo compleanno del Bergafest, nel capoluogo calabrese dal primo di giugno alla fine di luglio. A Valentino Rizzo è andato il premio della critica.

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Il vincitore e le sue creazioni

Felice Venanzi ha trionfato, secondo la giuria di maestri e anche per il pubblico in Arena, con i dolci “Gioia Reggina” e “Bergamìa”. Il primo è una torta a base frolla al bergamotto e pistacchio, cake al mandarino e bergamotto e gelatina di mango e bergamotto.

Per realizzarla è stato fatto fare uno stampo apposito, in grado di riprodurre il mezzo frutto, praticamente identico a quello reale. La forma, dall’alto, è quella del sole e i 12 spicchi – ci confidano – sono i 12 mesi dell’anno: quelli in cui vogliono promuovere il bergamotto. Il secondo dolce è invece una torta gelato con pan di Spagna, semifreddo al mandarino e bergamotto, gelato al pistacchio e semifreddo al cioccolato bianco e vaniglia.

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Venanzi è uno dei giovani grandi talenti della pasticceria italiana, insieme alla moglie Marta Boccanera, tra l’altro nominata la stessa sera Ambasciatrice dell’Accademia Internazionale del Bergamotto di Reggio Calabria. Il titolo è assegnato ogni anno a celebri personaggi che hanno il mandato di rappresentare l’Accademia internazionale del Bergamotto ai più alti livelli.

Il co-titolare di Gruè, realtà innovativa nella Capitale, ha dedicato il premio a tutto il suo team di lavoro, soprattutto alla sua compagna di vita e di creazioni. Una nuova e ulteriore testimonianza di come portare avanti la qualità condividendo idee, tecniche e ispirazioni sia sempre una mossa vincente. Che poi era lo scopo di questo contest ed è il mantra del maestro Massari nonché un obiettivo chiave di APEI.

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Perché un Campionato del Bergamotto

«Abbiamo portato alla ribalta nazionale un’altra delle eccellenze che il mondo deve invidiarci – commenta il maestro Iginio Massari, ideatore e promotore del primo Campionato del Bergamotto di Reggio Calabria in pasticceria – Sono stato particolarmente soddisfatto della risposta del pubblico reggino, ma soprattutto di aver trasmesso curiosità e passione intorno a questo prodotto anche ai colleghi internazionali che sono intervenuti con me in giuria».

Ma non è solo un ingrediente amato dal maestro Massari: chi lo assaggia se ne innamora. Come Pascal Lac, che lo adora confit e ha una pralina al bergamotto pronta in carta; lo consiglia nel sorbetto e si fa intrigare dall’utilizzo nei lievitati. O Markus Bohr che pensa di introdurlo in modo più consistente in uno dei templi dello shopping mondiale.

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La finale

Dieci assaggi per dieci finalisti, ognuno dei quali ha presentato due dolci a scelta fra tre tipologie ammesse: torta da credenza, lievitato e torta gelato.
In regolamento un diktat: valorizzare al massimo il bergamotto, ma farlo in cottura. Perché lo scopo del contest era far proprio questo ingrediente straordinario, studiarlo e interpretarlo: non aggiungerlo. Così è stato. Abbiamo assaggiato, chiacchierato, valutato e ne è emersa una mappa del gusto da Nord a Sud. Ogni territorio con i propri abbinamenti, le proprie eccellenze e – probabilmente – i gusti dei suoi consumatori. Ad avvalorare la nostra impressione, il palato d’eccellenza di Thierry Bamas: «Ho visto identità, attenzione alla materia prima, mediterraneità. In tutti i prodotti che ho assaggiato, ho sentito l’amore e l’attaccamento al territorio».

Ecco dunque lo yoghurt di Andrea Buosi, il cioccolato bean to bar di Paolo Staccoli, la melannurca e lo sfusato di Amalfi di Nicola Pansa, l’arancia di Giuseppe Manilia, le farine di mais e di farro di Fabrizio Camplone. Il bergamotto in ogni declinazione di Roberto Furfaro, le mandorle di Pasquale Marigliano e Valentino Rizzo.

a cura di Alessandra Sogni