Corriere del pane

Agenda 2030, a che punto siamo?

L’Italia è in forte ritardo rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030. È quanto emerge dall’ottavo Rapporto “L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”, realizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è costruita intorno a cinque aree tematiche interconnesse, simboleggiate da cinque P: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership. Le aree tematiche sono tradotte in una strategia che ha stabilito 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (i cosiddetti Goal), articolati in 169 target. Ognuno di essi è accompagnato da indicatori affinché, anno dopo anno, se ne segua il processo di conseguimento, a livello globale e nazionale.

A metà del percorso verso l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’Italia mostra forti ritardi e rischia di non rispettare gli impegni assunti nel 2015 in sede Onu: rispetto al 2010, per otto dei 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs) si registrano contenuti miglioramenti, per sei la situazione è peggiorata e per tre è stabile. Guardando ai 33 Target valutabili con indicatori quantitativi, solo per otto si raggiungerà presumibilmente il valore fissato per il 2030, per quattordici sarà molto difficile o impossibile raggiungerlo, per nove si registrano andamenti contraddittori, per due la mancanza di dati impedisce di esprimere un giudizio. I ritardi accumulati potrebbero essere in parte recuperati, ma bisogna attuare con urgenza e incisività una serie di interventi e di riforme, come peraltro l’Italia si è impegnata a fare nel corso del Summit Onu del 18-19 settembre scorso.

Se vuoi leggere il rapporto ASviS completo clicca qui.

 

L’andamento dei Goal nell’ultimo anno
Gli andamenti relativi all’ultimo anno mostrano un quadro variegato: il 42,6% delle misure è in miglioramento, il 24,6% è stazionario e il 32,8% segnala un peggioramento. La percentuale di misure con variazione positiva è significativamente elevata per il Goal 17 (Partnership per gli obiettivi), per il quale migliorano tutte le misure che riguardano l’uso dell’ICT, eccetto la percentuale di persone che usano il web per acquistare beni o servizi, che arretra dopo i massimi raggiunti nel 2021, in concomitanza con il lockdown. Il Goal 5 (Parità di genere) registra un’elevata quota di misure in miglioramento, in particolare quelle relative alla presenza delle donne nelle posizioni direttive. Nel Goal 7 (Energia pulita) si raggiunge il maggior numero di indicatori in peggioramento, a causa della forte ripresa dei consumi energetici successiva alla pandemia e, al contempo, di una non altrettanto intensa crescita dei consumi da fonti rinnovabili. Anche per il Goal 16 (Pace, giustizia e istituzioni) la percentuale di misure in peggioramento è consistente, a causa dell’aggravarsi delle condizioni di affollamento delle carceri e della minore soddisfazione verso i servizi pubblici. Rispetto ai dieci anni precedenti, però, sono numerosi i segnali positivi: il 58,6% delle misure è infatti in miglioramento, il 21,3% resta stazionario e solo il 20,1% segnala un peggioramento. Nei Goal 5, 7, 8 (Lavoro), 12 (Consumo e produzione responsabile), 16 e 17, tre quarti o più delle misure presentano una variazione positiva, mentre nei Goal 2 (Fame zero), 4 (Istruzione), 11 (Città e comunità sostenibili) e 13 (Cambiamento climatico) peggiora più di un terzo degli indicatori. (Fonte: Rapporto Istat SDGs 2023)

La sostenibilità come motore per l’innovazione
In occasione del BCI Forum dello scorso 4 ottobre è stato presentato il rapporto Taste Tomorrow promosso da Puratos Group con la collaborazione di Ipsos (vedi la notizia di primo piano) INSERIRE IL LINK AL PRIMO PIANO DI QUESTO NUMERO. Nell’ambito della ricerca è stato evidenziato come i consumatori di oggi siano sempre più attenti agli aspetti legati alla sostenibilità. Questo può aiutare le aziende di panificazione a riflettere sull’approccio che hanno verso tali aspetti nella gestione della propria attività: dalla scelta del fornitore di materie prime alla produzione, dall’evitare sprechi al rapporto con le risorse umane. Secondo la ricerca Puratos, l’attenzione degli italiani si concentra in primis sull’utilizzo di imballaggi riciclabili (33% contro il 28% degli europei), sulla riduzione dei rifiuti (vedi anche la notizia “Lotta allo spreco alimentare: +50% di pasti salvati nel 2022”) INSERIRE LINK SUL TITOLO DELLA NOTIZIA e dell’inquinamento (27% in Italia e in Europa), sull’importanza dell’equità del prezzo pagato al produttore (20%, mentre a livello europeo la media sale al 31%). Il tema della sostenibilità determina anche un crescente interesse a “come il prodotto è fatto”. Il 77% degli italiani è interessato a prodotti alimentari coltivati con metodi sostenibili (67% in Europa) e pensa, nel 73% dei casi (66% in Europa) che i metodi di coltivazione sostenibili offrano prodotti migliori e vantaggiosi per la propria salute. In generale è in aumento la consapevolezza dell’impatto climatico che i vari tipi di produzione hanno sull’ambiente e questo orienta le scelte verso l’opzione vegetale di alcuni prodotti, in particolare nell’ambito dei dolci. La conferma di questo trend arriva dai numeri: il 65% degli italiani concorsa sul fatto che i prodotti a base vegetale hanno un impatto positivo sull’ambiente (58% Europa), il 64% (54% in Europa) considera più sana l’alimentazione a base vegetale. (Fonte: Taste Tomorrow – Puratos Group)

Puratos Group: La sostenibilità al centro
Video courtesy of Puratos Group


«Quest’anno abbiamo scelto come tema centrale della ventesima edizione di BCI Forum il tema della sostenibilità ricordando, a noi e ai nostri clienti che il nostro impegno in questo ambito è in costante crescita e che la ricerca e l’innovazione sono le stelle polari da seguire per ottenere risultati concreti, misurabili e duraturi», Alberto Molinari, CEO Puratos Italia.

 

 


«Per Puratos la sostenibilità ha un ruolo centrale per lo sviluppo dell’azienda affinché tra cento anni possa essere ancora sul mercato. Parliamo in particolare di benessere, innovazione e sostenibilità come un tutt’uno al quale contribuiscono, quotidianamente, oltre diecimila persone, vale a dire tutti i collaboratori di Puratos Group», Francesca Angiulli, Group Sustainability director Puratos Group.

 

 

«Come Università sono ormai trent’anni che collaboriamo in modo proficuo con il mondo dell’industria. In questo, Puratos ha sempre avuto un ruolo centrale. Se si presta un po’ di attenzione, la ricerca in qualche modo ha influenzato anche l’evoluzione dei prodotti che troviamo in negozio. Le preoccupazioni principali sono state per lungo tempo la “bontà” e la “conservazione”; se però facciamo attenzione all’ultimo decennio è chiaro che adesso l’alimentazione e la dieta sono i principali fattori per la prevenzione di malattie. Quindi anche la ricerca deve essere rispondente, ponendo grande attenzione agli aspetti nutrizionali. La sfida di adesso, impensabile trent’anni fa, è quella di aumentare la disponibilità di alimenti. Il tema di oggi è la sicurezza alimentare per tutti e assicurare, in modo sostenibile, alimenti a tutta la popolazione mondiale», Marco Gobbetti, preside della Facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari della Libera Università di Bolzano.

Daniele Meldolesi, direttore generale, Lesaffre

Lesaffre: Persone e Risorse
«In Lesaffre Italia abbiamo un forte impegno verso la società, l’ambiente e i nostri lavoratori, fornitori e clienti. Per agire in modo efficace e in piena sinergia con le sfide prioritarie dell’Agenda 2030, ruotiamo la nostra attività di Responsabilità Sociale attorno a dei pilastri chiave. In primis, ci prendiamo cura delle nostre persone, abbiamo incrementato i nostri investimenti per preservare e migliorare la Salute e il Benessere dei nostri dipendenti organizzando ormai da anni campagne vaccinali antinfluenzali e investendo nella loro sicurezza al lavoro. Abbiamo di recente anche organizzato un Safety Day con il supporto di ANMIL per sensibilizzare la nostra popolazione sul tema della prevenzione, su cui dal 2022 stiamo lavorando con la diffusione del metodo BBS (Behaviour Based Safety). Inoltre, ci prendiamo molta cura della comunità che ci circonda: dal 2023 sosteniamo l’Emporio Solidale di Parma con donazioni periodiche di lievito, ma anche di materiale scolastico per far sì che l’Educazione sia un diritto accessibile a tutti, anche a chi non ne ha le possibilità economiche. Sosteniamo i talenti del futuro con partnership di prestigio con Enti e Università come ALMA, CAST Alimenti, Richemont Club, Ambassadeurs du Pain Italia e l’Università degli Studi di Parma: con stage, progetti e corsi di formazione siamo sempre protagonisti della crescita di questi ragazzi. Anche nelle aree Ambiente e uso efficiente delle Risorse, il nostro impegno continua da anni in maniera continuativa, facendo anche forte leva sui nostri sistemi certificati IS0 14001 e 50001. In linea con questa strategia, di recente abbiamo integrato il nostro impianto di produzione di energia, con un nuovo sistema di recupero dell’energia termica dei fiumi, riducendo il consumo di gas per un uso più efficiente delle risorse», Daniele Meldolesi, direttore generale, Lesaffre