Se coerenza ed onestà intellettuale sono le linee guida – con perfetta corrispondenza caratteriale – della professionalità di Luigi, quelle pratiche, nella produzione in laboratorio, sono direttamente mutuate dal metodo Toyota, divenuto poi – va da sé – il ‘metodo Biasetto’. Si parte dalla considerazione che ognuno debba lavorare un tot di ingredienti al giorno, che tradotto in vendita diventa fatturato. Semplice? Semplicissimo. “Se non ce la fa, le possibilità sono due: o manca degli strumenti, e allora il problema è mio – precisa il pasticcere – o manca delle competenze – e di nuovo il problema è mio – o ancora ha commesso qualche errore – e allora tentiamo di rimediare…”. Rispettare le regole per un pasticcere è tutto e questo vale tanto in ricetta quanto nelle piccole cose che compongono la sua vita lavorativa. Portare il metodo, del rigore, della condivisione, della competenza può significare fare la differenza.
Del resto conoscere e sperimentare, significa sbagliare spesso. Uno bravo, secondo me, è uno che ha sbagliato molto. “E io sbaglio, sovente, a casa, quando sperimento nuove preparazioni e mia moglie si infuria. Ma del resto, mica posso provare con un impasto da 40 chili, no?”
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