
Il flan è un piatto affascinante e trasversale, che ha saputo reinventarsi nei secoli in versioni dolci e salate. Dall’antichità alla tavola moderna, questa preparazione è un perfetto equilibrio tra semplicità e raffinatezza, capace di adattarsi a gusti e tradizioni differenti.
Contrariamente a quanto si pensa, le radici del flan non sono esclusivamente francesi, nonostante in epoca moderna la sua preparazione sia indissolubilmente legata alla Francia.
Un’origine che affonda nei secoli
Già nell’antico Egitto si trovano infatti tracce di creme dolci a base di latte, miele e uova.
I Romani, eredi e innovatori della tradizione gastronomica mediterranea, preparavano un piatto simile chiamato flado, cotto in acqua e profumato con aromi come il vino dolce.
Durante il Medioevo, questi piatti a base di uova si diffusero in tutta Europa, spesso arricchiti da spezie e latticini.
Nel Rinascimento, in particolare grazie alla cucina italiana, la preparazione si affinò e trovò spazio nei ricettari di corte. Fu però in Francia che il flan cominciò a evolversi nella forma dolce che conosciamo oggi.
Dolce o salato: due anime dello stesso piatto
Il flan, frequentemente chiamato sformato, si distingue per la sua estrema versatilità: può essere un dessert vellutato o un antipasto raffinato.
La versione dolce, molto popolare in Francia, Spagna e America Latina, è una sorta di budino compatto cotto al forno con caramello. Il flan de leche spagnolo o il flan de queso portoricano sono solo due esempi di come questa preparazione abbia trovato interpretazioni uniche in ogni angolo del mondo.
Il flan salato, invece, è particolarmente diffuso nella tradizione italiana. A base di verdure frullate, panna, uova e formaggio, è perfetto come antipasto elegante o secondo piatto leggero. In Piemonte, per esempio, è celebre il flan di cardi o di topinambur, serviti con salse calde come fonduta o bagna càuda.
Il flan nella cucina moderna
Negli ultimi anni, la preparazione del flan ha subito alcune modifiche. Si tende a utilizzare il frullatore per rendere il composto più arioso e uniforme, sostituendo talvolta la besciamella con panna o alternative vegetali.
Questo metodo conferisce al piatto una consistenza simile al soufflé, più leggera e soffice, soprattutto se cotto a bagnomaria. Anche la cottura al microonde è un’opzione, anche se può alterare la consistenza finale a causa dell’umidità residua.
Flan parisien: il dessert simbolo di Parigi
Tra le versioni dolci, una delle più iconiche è senza dubbio il flan parisien, una specialità amata e diffusa in tutta la Francia. Si tratta di una torta composta da una base di pasta sfoglia e un ripieno di crema aromatizzata alla vaniglia e scorza di limone, cotta in forno fino a ottenere una consistenza soda e compatta. Il flan parisien è un classico delle boulangerie parigine e viene spesso chiamato anche flan pâtissier in altre regioni della Francia.
Questo dolce ricorda per certi aspetti i pastéis de nata portoghesi o la custard tart inglese, ma con un’identità tutta francese. Prepararlo è sorprendentemente semplice: basta srotolare la pasta sfoglia pronta, versare la crema e infornare. Il risultato è un dessert profumato, cremoso e irresistibile, perfetto a colazione, merenda o fine pasto.
a cura di Redazione Italian Gourmet

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Davide Malizia
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