Pasticceria Marisa

Ogni prodotto passa al vaglio severo del suo gusto personale. “Non metto mai in produzione un dolce solo perché ha successo da un altro collega. Non è supponenza, ma semplicemente coerenza. Ecco, i miei prodotti sono fatti, soprattutto, di coerenza, di desiderio di padronanza di ogni aspetto della
mia professione. E’ un impegno difficile da mantenere nel tempo ma a cui non mi sono mai – nemmeno nei momenti di difficoltà – sottratto. Sono il primo cliente di me stesso, più severo”. Parole difficili da sentire pronunciare da un giovane. Eppure lui è così e i suoi dolci ne sono lo specchio perfetto.
E torniamo alla coerenza di cui sopra.
“E si parte, come faccio io, dal presupposto che è più difficile stupire e farsi ricordare con un prodotto e un gusto semplici che ricorrendo a facili effetti speciali, non si può che lavoro per sottrazione più che per addizione. Negli ingredienti, ad esempio. Il nostro paese offre così tanto che mi sembra assurdo andare a cercarne oltre confine. Usare quello che si ha a disposizione, esaltarlo. Questa è la vera sfida”.
C’è poi la questione della qualità. “Vedo troppo spesso giocare al ribasso. la crisi che stiamo attraversando è dovuta anche ad anni in cui si è preferito risparmiare piuttosto che investire in tecnologie, in materie prime, in tempo. se mi venisse chiesto qual è la mia ricetta per vincere la lotta quotidiana che è – oggi – mantenere aperta un’attività commerciale risponderei: il sorriso. Può sembrare semplicistico ma non lo è affatto. Il rapporto con la gente, i clienti così come i fornitori, è la chiave di volta. Un sorriso mi ha aperto molte porte e io ho sempre pagato con la stessa moneta. ‘Sorridi di più e avrai di più’, ce se ne dimentica spesso”.